La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate hanno deciso di unire le forze per lanciare un attacco coordinato contro l’evasione fiscale tra gli influencer, i creatori di contenuti digitali e i blogger. L’obiettivo? Mettere in campo un piano d’azione che prevede controlli accurati, raccolta di documenti e, se necessario, l’apertura di indagini finanziarie nell’ambito della cosiddetta “economia dei creatori digitali”.
L’iniziativa è stata sancita da un memorandum firmato da Ernesto Maria Ruffini, a capo dell’Agenzia delle Entrate, e Andrea De Gennaro, Comandante Generale della Guardia di Finanza, alla presenza di Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia. La firma arriva in un momento in cui il governo sembra particolarmente attento alle dinamiche di un settore ancora agli albori, ma in rapida espansione, tanto da preparare anche un disegno di legge per prevenire truffe, ispirato dall’episodio “Pandoro gate” legato all’influencer Chiara Ferragni.
Ma cosa ha spinto a questa decisione? Si parte dall’osservazione che, nonostante la loro crescente influenza, il mondo degli influencer e dei creatori di contenuti digitali non gode di un inquadramento legislativo chiaro e definito. Non esiste, ad esempio, una definizione giuridica precisa di “influencer marketing” o di “influencer”. Di conseguenza, anche l’applicazione delle norme fiscali risulta complicata, senza un quadro normativo specifico che indichi come debbano essere trattati questi nuovi professionisti del digitale.
Questa collaborazione tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate punta a chiarire e ordinare la situazione, mettendo sotto la lente di ingrandimento eventuali discrepanze tra i redditi dichiarati dagli influencer e gli indicatori di successo delle loro attività online, come il numero di iscritti o le visualizzazioni ottenute sui vari canali web.
Il piano congiunto mira quindi a una maggiore comprensione e monitoraggio del settore, evidenziando ad esempio le connessioni tra diverse piattaforme digitali e sfruttando anche la cooperazione internazionale in materia fiscale per ottenere un quadro più completo.
In sintesi, l’obiettivo è duplice: da un lato, garantire che tutti paghino la loro giusta parte di tasse, e dall’altro, capire meglio e regolamentare un settore che, nonostante la sua giovinezza, sta già avendo un impatto significativo sull’economia e sulla società.