Il greenwashing delle grandi aziende

Il greenwashing delle grandi aziende

Di
Ilena Ilardo
27 Marzo 2023

Un rapporto sul clima pubblicato la scorsa settimana ha evidenziato come le maggiori multinazionali al mondo siano ben lontane dal raggiungere gli obiettivi climatici per il 2030 stabiliti nell’accordo di Parigi del 2015.

Il Corporate Climate Responsibility Monitor 2022, che valuta la “trasparenza e l’integrità” delle aziende in tema di sostenibilità, ha esaminato 24 multinazionali tra le quali Nestlè, H&M, Carrefour e Samsung. 

Queste aziende hanno dichiarato di essere responsabili per circa il quattro per cento delle emissioni globali di gas serra nel 2019.

Secondo il rapporto, le strategie climatiche di 15 delle 24 aziende prese in esame sono di “integrità bassa o molto bassa”. Gli obiettivi dichiarati dai colossi sono ben al di sotto delle riduzioni delle emissioni necessarie in tutta l’economia per prevenire il ‘punto di non ritorno’ – un innalzamento della temperatura di 1,5°C.

Queste aziende sono un punto di riferimento per tutte le altre imprese nel mondo, grandi, medie e piccole. Infatti, se i loro piani dovessero rivelarsi efficienti potrebbero rappresentare la strada globale da seguire verso la decarbonizzazione. I risultati del report, però, non sono incoraggianti: le aziende nel loro insieme si sono impegnate a ridurre le loro emissioni del 15 per cento circa entro il 2030 – molto meno del 43 per cento necessario secondo gli accordi di Parigi.

“Gli impegni delle aziende in materia di cambiamento climatico spesso non corrispondono a ciò che le loro dichiarazioni potrebbero suggerire”, sostengono gli autori del report, suggerendo che la loro strategia di comunicazione sia finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.

Questa tecnica, anche detta ‘greenwashing’, viene solitamente utilizzata per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente causati dalle proprie attività.

Un esempio recente, in Italia, è quello della nuova bottiglietta da 33 cl Limited Edition di Levissima – parte del gruppo Nestlé attraverso la Sanpellegrino – destinata ai bambini con i disegni dei Puffi. L’iniziativa lanciata da Levissima ha “l’obiettivo di trasmettere ai piccoli l’importanza di tutelare Madre Natura e proteggerne la biodiversità”. Si tratta di un progetto pensato per “promuovere un utilizzo condiviso e responsabile delle risorse naturali” anche attraverso il finanziamento di due borse di studio per l’osservazione e la tutela di due specie protette del Parco Nazionale dello Stelvio, il Lupo e il Gipeto. L’aspetto controverso di questa campagna è che queste piccole bottiglie necessitano almeno il triplo di plastica rispetto a quelle da 1-2 litri.

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