Le nuove linee guida approvate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) in Italia hanno introdotto importanti cambiamenti nella regolamentazione dell’attività degli influencer. Queste normative si concentrano sugli influencer che hanno un impatto significativo nel panorama digitale, definiti come quelli che possiedono almeno un milione di follower su una o più piattaforme e che generano un engagement rate medio del 2% o superiore.
Le principali disposizioni delle linee guida includono:
1. Comunicazioni commerciali: gli influencer devono aderire a regole più stringenti riguardanti la trasparenza nelle comunicazioni commerciali. È richiesto che indichino chiaramente la natura pubblicitaria dei contenuti, in modo da essere immediatamente riconoscibili.
2. Tutela dei diritti fondamentali e dei minori: le linee guida pongono enfasi sulla protezione dei diritti fondamentali delle persone e dei minori. Questo aspetto riguarda sia i contenuti pubblicati dagli influencer sia la natura dei prodotti o servizi che promuovono.
3. Valori dello sport: viene data attenzione anche alla tutela dei valori sportivi, cercando di regolamentare la promozione di attività legate allo sport in modo responsabile ed etico.
4. Rimozione o adeguamento dei contenuti: in caso di violazione delle norme, Agcom prevede meccanismi di richiamo e ordini volti alla rimozione o all’adeguamento dei contenuti non conformi.
5. Codice di condotta: è prevista la creazione di un tavolo tecnico per l’adozione di un codice di condotta specifico, che definirà in modo dettagliato le misure a cui gli influencer dovranno attenersi.
6. Coinvolgimento degli intermediari: al tavolo tecnico parteciperanno non solo gli influencer, ma anche soggetti intermediari, come quelli che operano tra influencer e aziende, per assicurare una comprensione completa delle dinamiche del settore.
Queste normative si allineano con iniziative simili intraprese in altri paesi europei, come la Francia, dove sono stati imposti divieti specifici su certi tipi di contenuti promossi dagli influencer, come la chirurgia estetica e il gioco d’azzardo. L’Associazione Italiana Content & Digital Creators (Aicdc) ha espresso la volontà di partecipare attivamente al dialogo sulle nuove regole proposte da Agcom. La posizione dell’associazione è chiara: benissimo recepire normative sulla trasparenza, ma gli influencer e i creator non possono essere automaticamente classificati come editori.
La discussione si estende anche alle metriche utilizzate per definire un influencer ‘professionale’. L’Aicdc critica l’idea che un influencer debba avere almeno 1 milione di follower e un engagement rate del 2% per essere considerato tale, sottolineando come queste metriche possano non riflettere accuratamente l’impatto o la rilevanza di un creator.Secondo i dati Upa (utenti pubblicità associati), gli investimenti in influencer marketing sono cresciuti significativamente, riflettendo l’importanza crescente degli influencer nel panorama pubblicitario. Questo pone interrogativi su come gli investimenti pubblicitari debbano essere gestiti e regolamentati in questo nuovo contesto.L’evoluzione normativa degli influencer rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e responsabilità nel mondo digitale. Mentre il ‘pandorogate’ ha agito come catalizzatore di queste discussioni, la realtà è che il cambiamento era inevitabile in un settore in rapida espansione e sempre più influente. La sfida ora è trovare un equilibrio che protegga sia i consumatori sia la libertà creativa degli influencer, riconoscendo il ruolo unico che svolgono nel panorama mediatico moderno.