Quali sono le migliori università al mondo? A svelarlo è una delle più importanti classifiche a livello internazionale, il QS World University Ranking 2024 di Quacquarelli Symonds, secondo cui al 132mo posto si colloca il Politecnico di Milano, seguito dalla Sapienza al 134mo posto e dall’Università di Bologna, al 154mo.
Per La Sapienza si tratta del miglior risultato mai raggiunto in questa classifica e si colloca sul podio italiano mettendosi sempre più in luce davanti alle scelte compiute dai giovani sul loro futuro formativo e professionale. Nel caso specifico, La Sapienza si è aggiudicata il primato nazionale in due nuovi parametri che esprimono la qualità dei servizi e il valore della ricerca: l’employement outcomes, ossia tasso occupazionale e prospettive di carriera, e l’international research network, cioè l’inclusività.
I parametri di valutazione
L’analisi generale ha riguardato 2963 università di 104 paesi e l’esito è stato reso pubblico solo per le prime 1500, tenendo conto del fatto che, in Italia, sono state considerate 42 istituzioni. La valutazione ha contemplato vari aspetti, tra cui 17 milioni di pubblicazioni e 141 milioni di citazioni, ma anche e soprattutto la reputazione accademica e aziendale.
Importanti anche altri fattori, come l’internazionalizzazione, parametro riferito al numero sia di docenti che di studenti internazionali. L’approccio inclusivo, infatti, favorisce l’attrazione dei giovani e incentiva sempre più la ricerca d’eccellenza. Secondo la classifica QS per ambito disciplinare, in particolare, il Politecnico di Milano è tra le prime dieci università al mondo di Design e Architettura, diciottesima per quanto riguarda Ingegneria.
Le altre università italiane in classifica
Considerato che, nel mondo, l’agenzia QS stima l’esistenza di 18 mila università, l’Italia ha conseguito un ottimo risultato, potendo vantare anche l’Università di Padova, 219ma in classifica, al quarto posto tra le università migliori del paese, seguita dal Politecnico di Torino al quinto e settima, per quanto riguarda il sud, la Federico II di Napoli. I risultati raggiunti dagli atenei italiani, dati alla mano, restituiscono la visione d’insieme del prestigio delle nostre istituzioni e della capacità dei laureati italiani di rendersi competitivi sul piano internazionale, oltre che di sapere fare squadra con i colleghi operanti nel campo della ricerca.