Il Polo che rilancia la Pavia delle imprese

Il Polo che rilancia la Pavia delle imprese

Di
Silvia Messa
28 Maggio 2023

Dove c’era una fabbrica di componenti per auto ora crescono aziende e startup. Un’iniziativa tecnologica privata rivitalizza il territorio con la ricerca e la creazione d’impresa: 1,5 milioni di euro di fatturato e la collaborazione con l’Università.

 

Ex Magneti Marelli: una fabbrica dismessa a Pavia diventa un centro di innovazione, grazie a un poderoso investimento privato (oltre 5 milioni di euro) e alla collaborazione con l’Università e con il tessuto produttivo locale più innovativo. Nel 2009 Durabo, società immobiliare, acquista l’area industriale, due capannoni per un totale di 5.000 mq. Il progetto era ambizioso: trasformare il luogo in un centro propulsivo per aziende e startup, in grado di rivoluzionare il sistema produttivo pavese e creare nuove imprese e occupazione. Tra i vantaggi della location, oltre allo spazio da reinventare, la vicinanza a stazione e Università e i parcheggi. 

 

Quando il partner è l’Università

«Abbiamo creato una società di servizio, la Polo Tecnologico di Pavia, e recuperato gli immobili tra il 2011 e il 2015», racconta il presidente Tommaso Mazzocchi. La società gestisce il parco scientifico e tecnologico e l’incubatore d’impresa. Ci sono spazi per convegni, laboratori e uffici e 100 postazioni per il coworking. Qui trovano sede 56 aziende, spin-off universitari e professionisti. Tra i settori più rappresentati, le scienze della vita, l’informatica e l’elettronica. «Il nostro centro Convegni è molto utilizzato anche dall’Università: vi si tengono corsi e ogni anno vengono ospitati 250 eventi», sottolinea Mazzocchi. 

Ma come può un investitore privato diventare partner di un’Università? «Normalmente nelle città a vocazione universitaria c’è l’esigenza di un polo dove le neoimprese possano crescere e approntare la fase di trasferimento tecnologico, trovare aziende partner e affrontare il mercato. Negli anni, gran parte dei centri in Europa è stata finanziata da enti pubblici. A Pavia abbiamo proposto un progetto perché sapevamo che ci sarebbero state aziende interessate. E siamo poi diventati partner esterni per un’iniziativa europea con l’Università di Pavia». 

 

Il Polo che rilancia la Pavia delle imprese

 

Spazi, servizi e opportunità per le startup

Ora il Polo sviluppa un fatturato annuo di 1,5 milioni di euro. Le aziende trovano uffici, arredamento, banda larga, pulizie, assicurazioni, manutenzioni… A chi deve attrezzare laboratori di ricerca, si chiedono investimenti in più, soprattutto in materiali. Le startup fruiscono a costi contenuti di spazi che possono espandere al crescere dell’attività. Lo spazio più piccolo, in coworking, costa circa 250 euro al mese. Il Polo Tecnologico in collaborazione con l’Associazione Parchi Scientifici Tecnologici Italiani, Mind The Bridge, Università – Comune di Pavia e Mise eroga servizi di trasferimento tecnologico, di formazione imprenditoriale e di accelerazione di impresa.

Ancora Mazzocchi: «In partnership con l’Università organizziamo Univenture, una competizione per startup. Le più meritevoli si aggiudicano premi in denaro per far fronte alle spese di costituzione della società, di redazione del business plan e per un primo feedback del mercato. Prima ancora, con loro si studiano il mercato e la potenzialità del business, sottoposto al giudizio di professori, investitori, mentor. L’aiuto preliminare è gratuito». Per il programma, il Polo ha collaborato nei primi anni con una fondazione privata, Mind the Bridge, che fa incontrare startup e aziende in progetti di open innovation e ha sede nel Polo stesso, e poi con l’Università di Pavia. 

 

Il Polo che rilancia la Pavia delle imprese

Startup chiama startup

L’effetto per il rilancio delle attività imprenditoriali della città è stato benefico. Non più industria pesante, ma nuove attività basate sulla ricerca. Spin-off e piccole imprese si strutturano. Alcune, come Sea Vision (software di tracciamento dei prodotti per l’industria farmaceutica) e LabAnalysis (analisi chimiche), fondate da studenti e professori universitari, sono ormai multinazionali. Il Polo crea condizioni perché ne nascano altre, che a volte poi vengono assorbite da aziende più grandi. Tra quelle ora nel Polo: Engenome (analisi dati applicata alla genetica), Next Lab Italy (laboratorio specializzato in test covid). Nell’elettronica, Photeon Technologies (austriaca, ha una sede a Pavia e realizza microchip). 

«Nella nostra zona hanno aperto 15-16 aziende elettroniche che fatturano insieme diversi miliardi di dollari. Proprio a Pavia, tramite l’Università, trovano personale specializzato. Più che il fatturato delle singole aziende nel Polo, bisogna valutare il loro fatturato aggregato e le ricadute occupazionali», racconta Mazzocchi. Altre startup: R2m (consulenza per realizzazioni immobiliari e progetti europei), Next Medical (dispositivi per ortopedia, traumatologia e chirurgia plastica), Etichub (testing e sviluppo di prodotti cosmetici), Memorabid (casa d’aste per cimeli sportivi). 

 

Articolo pubblicato su Millionaire aprile 2023

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