prosciutto parma

Il prosciutto di Parma potrebbe scomparire dagli scaffali inglesi. Un altro regalo della Brexit

Di
Redazione Millionaire
18 Febbraio 2024

Prosciutto di Parma e altre specialità potrebbero scomparire dagli scaffali del Regno Unito, il monito del primo ministro Rishi Sunak e la reazione del settore.

 

Un recente articolo del quotidiano “The Independent” rivela come fornitori specializzati di carni e formaggi potrebbero abbandonare completamente il Regno Unito a seguito dei nuovi controlli e aumenti delle materie prima. Il governo di Rishi Sunak è stato avvertito di gravi problemi di approvvigionamento con le carni e i latticini dell’UE quando verranno introdotte ulteriori pratiche burocratiche e ispezioni sulle importazioni a partire da aprile. Alcuni fornitori di prodotti specializzati, come i formaggi francesi e italiani o i prosciutti italiani e spagnoli, rinunceranno al mercato britannico a causa dei costi aggiuntivi e delle “enormi complicazioni” nel trasporto delle merci, affermano i capi del settore.

A Rishi Sunak è stato chiesto di raggiungere un nuovo accordo con Bruxelles su standard alimentari e agricoli per evitare un “grave passo indietro” nelle catene di approvvigionamento britanniche. I nuovi costosi certificati sanitari sono richiesti per le importazioni di alimenti, animali e piante a medio rischio, tra cui carne e latticini, a partire dal 31 gennaio, mentre un nuovo sistema di controlli fisici su tali merci al confine del Regno Unito entrerà in vigore il 30 aprile.

La Cold Chain Federation, che rappresenta le aziende britanniche che importano cibi refrigerati e congelati, afferma che i fornitori dell’UE dovranno pagare per far ispezionare i loro prodotti da specialisti veterinari prima di inviarli attraverso la Manica. «Se sei un piccolo esportatore, un fornitore di carni come prosciutto di Parma, salame o chorizo, il costo aggiuntivo per spedizione sarà probabilmente di centinaia di sterline», ha dichiarato ai giornalisti di “The Independent” il direttore esecutivo del gruppo, Tom Southall.

Intanto il porto Dover, principale centro logistico di accesso al Regno Unito, è stato colpito da ondate di disagi a causa dei cambiamenti post-Brexit. Il Fresh Produce Consortium (FPC) ha dichiarato che alcune aziende dell’UE devono prepararsi a costi aggiuntivi fino a £2.000 per camion se caricano diversi tipi di alimenti nello stesso veicolo. Il FPC è anche furioso per la decisione del governo di questa settimana di imporre nuovi costi per l’importazione di frutta e verdura classificandoli come “medio rischio”, insieme a carne e latticini. A partire da ottobre, le ispezioni fisiche regolari si applicheranno anche a mele, fragole, pesche, prugne, pere, mirtilli e uva, oltre a verdure come pomodori, patate dolci e carote.

Andrea Rasca, fondatore di Mercato Metropolitano a Londra, ha dichiarato a “The Independent’ di essere preoccupato che i nuovi controlli colpiscano più duramente l’approvvigionamento di prodotti specializzati. Ha avvertito che i problemi per i produttori di frutta e verdura fresca potrebbero «impattare negativamente sui prezzi alimentari e sulla varietà di cibo disponibile». Ha aggiunto: «I settori alimentare e dell’ospitalità stanno lottando al momento a causa della Brexit e della crisi dei costi di vita, e il governo dovrebbe fare di più per sostenerli».

L’ampia ondata di controlli doganali post-Brexit sulle importazioni doveva iniziare nel 2023. Ma il governo di Sunak ha ritardato l’introduzione fino al 2024 per timore che il peso potesse far salire l’inflazione alimentare durante la crisi dei costi di vita. Sunak ha respinto le richieste dei capi del settore alimentare di ottenere un nuovo accordo con l’UE per ridurre la burocrazia. Sir Keir Starmer, leader dell’opposizione, ha promesso che un governo laburista cercherà un nuovo accordo veterinario con Bruxelles per allineare alcuni standard di sicurezza, nel tentativo di ridurre gli attriti commerciali. Per il momento a farne le spese saranno quindi gli esportatori alimentari europei e gli stessi consumatori inglesi, ma questo sembra venire in secondo piano pur di far passare la Brexit come un successo.

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