L’imprenditrice super premiata che combatte l’inquinamento

Di
Silvia Messa
12 Aprile 2018

Betta Maggio ha creato U-Earth, un’azienda biotech che sviluppa sistemi innovativi per la purificazione dell’aria.

Betta Maggio, 52 anni, fa impresa da quando ne aveva 20. Ha il merito di aver messo a punto un apparecchio che purifica l’aria. «Si tratta di un bioreattore, che contiene aria, acqua e microrganismi in grado di “mangiare” gli inquinanti, digerirli con un processo di ossidazione e purificare l’ambiente circostante. Funziona come una specie di calamita elettrostatica, consuma come una lampadina» racconta Betta.

Con U-Earth, azienda biotech di cui è fondatrice e amministratore delegato, colleziona un riconoscimento dopo l’altro. L’ultimo è il Premio Gamma Donna 2017, assegnato nel Gamma Forum, l’evento che dà visibilità alle imprese più vitali e rappresentative del Paese.

«I purificatori piccoli hanno un impatto sull’ambiente paragonato a un bosco di 276 querce. Il sistema più grande assorbe fino a 71 kg di contaminanti al giorno, come 6mila alberi. I dispositivi possono essere utilizzati ovunque, all’aperto o nei luoghi di lavoro».

Betta non è una scienziata, ma è cresciuta in una famiglia dove si “respiravano” biotecnologie. «Mio zio è uno scienziato americano, che ha studiato l’uso di batteri contro attacchi chimici e disastri ambientali».

Sviluppare un progetto scientifico che diventi un prodotto industriale richiede anni di lavoro e investimenti poderosi. Ma Betta ce l’ha fatta. «L’azienda è operativa dal 2012, a oggi ha fatturato 2,800 milioni di euro. Ora valutiamo un nuovo round di finanziamento per scalare e creare una struttura distributiva. Siamo in 15, io faccio di tutto: dal customer service alle riunioni coi politici. Ma rispondo anche al telefono e preparo i pacchi».

Consigli a chi vuole fare impresa?

«Bisogna fare i salti mortali. E avere un partner e una famiglia che ti sostenga e ti capisca. Non datevi mai per vinti. Ogni porta in faccia è una palestra. Più ne prendi e più sei preparata. È come andare al tappeto ogni round. Bisogna tirarsi su, ripartire. Certe sere sono tanto stanca, ma la mattina una piccola speranza, o un’ossessione, mi manda avanti. Tutto quello che luccica, dietro ha una fatica immensa. Nessuno deve pensare che sia facile, ma si arriva».

INFO: www.u-earth.eu

Tratto dall’articolo di Tiziana Tripepi “Donne alla conquista del mondo” pubblicato su Millionaire di marzo 2018. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it

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