Italiani vittime di frodi online

In Italia sempre più vittime di transazioni fraudolente

Di
Redazione Millionaire
1 Marzo 2023

Secondo uno studio condotto recentemente su un campione di mille italiani maggiorenni, la consapevolezza riguardo le minacce informatiche in Italia è ancora molto bassa. Circa un italiano su tre ha subìto un tentativo di frode e 1,3 milioni di italiani è stato invece vittima di transazioni fraudolente. Il numero di frodi informatiche è in costante aumento, pertanto diventa cruciale per il consumatore finale sapere come riconoscere una frode e come comportarsi in caso di raggiro. 

Come anche diffuso di recente dalla Polizia postale all’interno del report annuale, gli importi sottratti via web sono aumentati del 58%, quindi più che raddoppiati rispetto all’anno precedente. Siamo arrivati a un numero di 114 milioni di euro sottratti via web. 

 

Dalla ricerca condotta da Revolut, app di servizi finanziari online britannica, in collaborazione con la società di ricerca Dynata è emerso che:

  • 1 italiano su 3 è stato di recente vittima di un attacco informatico;
  • Solo 1 intervistato su 3 sa esattamente come compostarsi in caso di frode, mentre il 14% non saprebbe cosa fare se la propria carta o i dettagli del proprio conto venissero rubati;
  • Il 33% degli italiani ritiene che le banche online e le app finanziarie possano tenere il denaro più al sicuro rispetto alle banche tradizionali;
  • Il 75% degli italiani adotta precauzioni per tenere al sicuro i propri dati bancari con: acquisti solo su siti ritenuti affidabili, autenticazione a 2 fattori, cambio password efficace e carte virtuali;
  • 1 italiano su 5 invece, non fa nulla per proteggere i propri dati: incrocia le dita sperando che tutto vada per il meglio, pensando che stare attenti sia sufficiente o non sa cos’altro fare.

Se è sicuramente una buona notizia che la maggior parte degli italiani (59%) non abbia subìto attacchi informatici – o tentativi fraudolenti di accedere ai propri dati -, il 32% degli intervistati afferma di aver subìto un tentativo di frode negli ultimi 90 giorni. Si tratta principalmente di e-mail di phishing (ricevute dal 22%) e SMS fraudolenti (18%). Nel 4% dei casi invece, gli utenti hanno ricevuto una notifica da una terza parte, che affermava che i suoi dati personali erano stati compromessi. 

Insomma, tutti metodi fraudolenti che fanno leva sull’urgenza di conoscere un’informazione apparentemente importante. É sempre più difficile sottrarsi a questi tentativi di frode. Per contrastare questo fenomeno quindi, è necessario rimanere sempre aggiornati sui nuovi metodi utilizzati e soprattutto tenere sempre un atteggiamento riflessivo e non istintivo di fronte a messaggi poco credibili.

 

Conto bancario compromesso: solo il 31% sa come comportarsi 

Solo 1 intervistato su 3 sa esattamente come comportarsi in caso di frode, affermando di essere preparato, mentre il restante 56% ha un’idea approssimativa di cosa serva fare, ma teme di potersi perdere qualche passaggio. 

Il 14% invece non saprebbe cosa fare se la propria carta venisse rubata o i dettagli del proprio conto bancario venissero compromessi. Ad avere i maggiori dubbi sono le donne, con un’incidenza del 17% rispetto al 10% degli uomini. 

 

Il 75% adotta precauzioni per tenere al sicuro i propri dati bancari 

Nonostante i pericoli siano reali e le potenziali perdite possano essere significative, 1 italiano su 5 (21%) ancora non adotta misure proattive per proteggere i propri dati, nello specifico il 10%, mentre il 6% pensa che semplicemente stando attenti si possa evitare di rimanere vittime di una truffa, ignorando che le tattiche dei truffatori diventano ogni giorno più sofisticate. Il 5% invece non ha idea di quali precauzioni adottare. 

Fortunatamente, quasi 8 italiani su 10 prendono sul serio le minacce informatiche e adottano diverse misure per evitare pericoli: la precauzione più diffusa è quella di acquistare solo sui siti ritenuti affidabili (lo afferma il 44% degli intervistati), seguita dall’utilizzo dell’autenticazione a 2 fattori (39%) e dai cambi password effettuati spesso e senza ripetere quelle già utilizzate in precedenza (26%).

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