Il sistema scricchiola. Serve un cambio di rotta verso forme integrative e un mercato del lavoro più stabile.
L’Inps ha aggiornato il suo simulatore pensionistico, e le previsioni non sono rosee: per chi ha 30 anni oggi, la pensione potrebbe arrivare a 70 anni. Un dato che evidenzia ancora una volta la fragilità del sistema pensionistico italiano, basato prevalentemente sul sistema a ripartizione e sempre più insostenibile di fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aumento della speranza di vita.
Un sistema al collasso?
Le cifre parlano chiaro: l’Italia è il secondo paese dell’Unione Europea con la più alta spesa per pensioni rispetto al Pil, con un rapporto che nel 2021 ha raggiunto il 16,3%. Un dato allarmante che, se confrontato con la media UE del 12,9%, evidenzia la necessità di un intervento strutturale per evitare il collasso del sistema.
L’allungamento dell’età pensionabile, seppur necessario per garantire la sostenibilità del sistema, rischia di avere un impatto negativo sulle giovani generazioni, costrette a lavorare per un tempo maggiore e con la prospettiva di una pensione più bassa rispetto alle generazioni precedenti.
Serve un nuovo modello previdenziale
È evidente che il sistema pensionistico attuale non è più sostenibile. Per questo è necessario un cambio di rotta che punti verso un modello previdenziale più flessibile e diversificato, che affianchi al sistema a ripartizione forme di previdenza complementare e integrativa.
Un ruolo fondamentale in questo processo di riforma può essere svolto dai fondi pensione, che offrono ai lavoratori la possibilità di accantonare risorse per la propria vecchiaia in modo autonomo e sicuro.
Un mercato del lavoro più stabile
Oltre alla riforma del sistema previdenziale, è necessario anche un intervento sul mercato del lavoro, che diventi più stabile e flessibile. Favorire contratti di lavoro a tempo indeterminato, ridurre il precariato e tutelare i lavoratori più fragili sono solo alcuni dei passi necessari per garantire un futuro dignitoso alle nuove generazioni.
Ma il tempo stringe
La riforma del sistema pensionistico non può essere rimandata oltre. Bisogna agire ora per evitare che il futuro dei nostri giovani sia compromesso da un sistema previdenziale insostenibile.
E le uniche alternative sono lavoro stabile, risparmio e un modello pensionistico che prenda atto di un’Italia sempre più diversa di quella su cui la stessa Inps era stata costituita.