Arriva dall’Unione europea il via libera al fondo per la riqualificazione ambientale
Oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro dedicati al risanamento ambientale e alla produzione di energia verde attraverso fonti rinnovabili e a idrogeno. Un progetto proveniente dal programma “Just Transition” che ha dato vita al Just Transition Fund, un piano nazionale istituito per il miglioramento della qualità della vita di alcune aree italiane più trascurate. L’obiettivo è quello di creare occupazione; dei 17,5 miliardi disponibili per lo scenario europeo, infatti, circa 1.029 miliardi di euro vanno all’Italia, che diventano 1.211 con il contributo nazionale.
Diversificazione e sostenibilità sono le parole d’ordine e gli obiettivi di fondo del programma. Saranno finanziati interventi per contrastare gli effetti negativi della transizione e mitigare gli effetti sociali ed occupazionali, “intervenendo su situazioni di compromissione ambientale e incrementando la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili per le imprese e le persone.” Le risorse del JTF nazionale verranno suddivisi nel seguente modo: 367 milioni di euro per il Sulcis Iglesiente e 796 milioni per la provincia di Taranto. I restanti 48,4 milioni sono invece destinati all’assistenza tecnica. Il tutto per due aree che contano una popolazione complessiva di 700 mila abitanti.
Sulcis Iglesiente
Nel Sulcis Iglesiente, un’area che interessa 23 comuni della regione Sardegna, il sostegno in questione sarà dedicato principalmente alla promozione dell’energie rinnovabili, alla costituzione delle comunità energetiche, alla modernizzazione delle reti di trasporto e alla bonifica dei siti da destinare alle nuove attività economiche. Gli interventi di risanamento, previsti in ambito agricolo, turistico e marittimo, dovrebbero generare un percorso di economia circolare attraverso l’utilizzo di materiali riciclati. Sono diverse le idee per l’area del Sulcis, tra queste il progetto per la realizzazione di un centro per la produzione di energia pulita, oltre a un progetto per la produzione di alga spirulina all’interno di una miniera di carbone attualmente dismessa, che verrà utilizzata anche per il trattamento e il riutilizzo dei fanghi rossi.
“La Sardegna è pronta a raccogliere la sfida della transizione verso un modello economico e produttivo al passo con i tempi – afferma il presidente della Regione Christian Solinas -. Il risanamento delle aree minerarie dismesse e la loro riconversione rappresenta un passo avanti importante per il futuro del Sulcis. La Sardegna sceglie con decisione la strada del green e dell’alta tecnologia per un’azione di riqualificazione a lungo raggio, aprendo nuovi scenari per uno sviluppo industriale diverso rispetto al passato, più rispettoso dell’ambiente.”
Taranto
Anche nel tarantino è prevista un’azione dal punto di vista energetico con investimenti sul fronte delle fonti rinnovabili e della produzione di idrogeno. In campo anche attività di risanamento delle aree inquinate assieme alla riconversione della forza lavoro per la riqualificazione della cosiddetta blue economy. L’idea dell’amministrazione è quella di coinvolgere le grandi industrie nei progetti ritenuti strategici nell’ambito dei “4 assi” integrando il piano locale predisposto nell’ambito del Just Transition Fund. “La città – fa sapere in una nota il sindaco Rinaldo Melucci – è già interessata da iniziative molto impattanti e destinate a cambiare il suo volto. Ci farebbe piacere trasmettere l’idea che i soggetti industriali che hanno sottoscritto il protocollo siano gli stakeholder di questo percorso di transizione.” Il piano territoriale per la provincia di Taranto coinvolge 29 comuni (Avetrana, Carosino, Castellaneta, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Massafra, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Mottola, Palagianello, Palagiano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico, San Marzano di San G., Sava, Statte, Taranto e Torricella.)08
