Nonostante la continua evoluzione digitale, l’Italia continua a registrare una forte domanda di lavoro per personale non qualificato. Secondo un’analisi della Fondazione per la Sussidiarietà, basata sui dati del Sistema informativo Excelsior, Unioncamere – ANPAL, nel 2022 sono state offerte oltre 811.000 posizioni per personale non qualificato, pari al 16% del totale delle offerte di lavoro.
La tendenza prosegue nel 2023: solo nel mese di settembre, le aziende italiane hanno cercato oltre 69.000 lavoratori con bassa qualifica, circa il 13% del totale delle offerte di lavoro. Questo boom è stato discusso nel dettaglio durante il convegno “Lavoro: una via per la dignità della persona”, tenutosi il 28 settembre a Roma, al quale ha partecipato anche il Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci.
Nel 2021, le opportunità per i lavoratori meno qualificati erano circa 650.000, e sono aumentate del 25% nel 2022, raggiungendo 811.000. La percentuale di questi lavori rispetto al totale delle offerte di lavoro è salita dal 14% nel 2021 al 15,7% nel 2022. Nonostante ciò, le posizioni a più elevata qualificazione non sono da meno, superando il milione nel 2022, pari a circa il 20% del totale delle offerte.
La maggior parte delle offerte di lavoro per personale non qualificato non richiede un titolo di studio specifico (81% dei casi) né esperienza specifica (60% dei casi). La distribuzione geografica delle offerte di lavoro mostra una certa omogeneità, con il Nord Ovest che guida con quasi il 30% delle offerte, seguito dal Nord Est con il 25%, il Sud con il 24% e il Centro con il 21%.
Le professioni non qualificate più ricercate nel 2022 sono state quelle nei servizi per la pulizia di uffici ed esercizi commerciali, con 345.000 posti offerti. Gli addetti all’imballaggio e al magazzino seguono con 188.000 posti, mentre gli addetti alle pulizie in alloggi e navi e gli addetti allo spostamento merci e in attività industriali offrono rispettivamente 42.000 e 40.000 posti.
In un Paese dove la disoccupazione, soprattutto giovanile, è un problema persistente, è fondamentale garantire un accesso più ampio alle offerte di lavoro esistenti. Come sottolineato da Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, il supporto a chi è senza occupazione deve essere effettuato in modo sussidiario con l’ausilio dei corpi intermedi. È fondamentale anche non perdere di vista la crescente domanda di lavoro dignitoso e di qualità, assicurando l’adeguamento dei salari e promuovendo forme innovative di organizzazione e una migliore conciliazione tra tempo di vita e tempo di lavoro.
Le previsioni per il futuro indicano che la domanda di personale non qualificato continuerà ad aumentare, e le aziende dovranno adattarsi per soddisfare questa crescente esigenza, garantendo allo stesso tempo condizioni di lavoro eque e dignitose per tutti i lavoratori.