A partire sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni. Le mete preferite la Germania e il Regno Unito.
Cresce il numero dei connazionali che lascia l’Italia per lavorare e cercare nuove opportunità all’estero. In 107.529 sono espatriati nel 2015, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. Lo rileva il rapporto Italiani nel mondo 2016 della Fondazione Migrantes.
Nel 2015 quasi 190mila italiani si sono iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire). La maggior parte per espatrio.
Millennials alla ricerca di nuove opportunità
A partire sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (39.410, il 36,7%). La loro mobilità «non si basa su un progetto migratorio già determinato ma su continue e sempre nuove opportunità incontrate», si legge nel rapporto. «Definiti Millennials, sono una generazione istruita, in possesso di qualificati titoli di studio post-laurea – corsi di specializzazione, master, dottorati di ricerca, certificazioni delle lingue, programmi di studio per scambi internazionali… Vedono l’emigrazione non tanto come una “fuga” quanto piuttosto come mezzo per soddisfare ambizioni e nutrire curiosità».
Seguono gli italiani tra i 35 e i 49 (25,8%), i minori (20,7%) e gli over 65 (6,2%).
Le mete preferite
Gli italiani partiti nel 2015 provengono, per la maggior parte, da Lombardia (20.088), Veneto (10.374) e Sicilia (9.823). «Si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese”.
La meta preferita è l’Europa (69,2%), con in testa Germania (16.568) e Regno Unito (16.503).