La chat di OpenAI si dimostra piuttosto banale 

Di
Redazione Millionaire
18 Dicembre 2022

Secondo “The Verge” la chat ChatGPT produce quello che loro descrivono come “cazzate scorrevoli.”

 

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di ChatGPT, il software di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI per rispondere a domande, scrivere canzoni, poesie e addirittura codice, che in realtà sarebbe la sua lingua, quindi niente di spettacolare. Ciò che ha lasciato tutti quanti sbalorditi, tuttavia, è stata proprio la capacità di questo software nel fornire testi creativi attraverso delle semplici e brevissime indicazioni. C’è un problema però, se si continua a giocare con questo software per diverso tempo, ci rendiamo conto della pochezza insita nei testi scritti. L’intelligenza artificiale che verrebbe addestrata attraverso testi tratti da libri, articoli e siti web, infatti restituirebbe nient’altro che testi scorrevoli e piacevoli da leggere che dicono tutto e non dicono niente. Insomma, nella maggior parte dei casi, ChatGPT, produce quelle che “The Verge” descrive come “cazzate scorrevoli.” Ma c’è di più, il chatbot a un certo punto comincia anche a commettere errori fattuali, come confondere gli eventi con le persone riproponendo luoghi comuni e stereotipi della nostra società. Certo, non è propriamente la stessa cosa di “Tay” il chatbot costruito anni fa da Microsoft diventato razzista dopo una breve esperienza con gli esseri umani, ma è bene che alcuni comportamenti tipici degli esseri umani, come la stereotipizzazione e l’esclusione sociale rimangano solo degli esseri umani.

 

Oil and Darkness

L’esempio più eclatante che ha creato più scalpore nel dimostrare la mancanza di originalità di ChatGPT è proprio quello di Oil and Darkness, un film sceneggiato dalla stessa chat sotto richiesta di Guy Parson, esperto di marketing e appassionato di AI. Guy, avrebbe chiesto alla piattaforma di scrivere la sceneggiatura di un film fornendo alcuni dettagli come: formato del film, personaggi e trama. L’argomento suggerito alla piattaforma consisteva fondamentalmente in: “un film dell’orrore ambientato su una piattaforma petrolifera.” Quello che è venuto fuori è stato:

“Nelle acque profonde del Golfo del Messico, una giovane donna di nome Rachel è aggrappata al bordo di una piattaforma petrolifera. Nonostante il vento che le scompiglia i capelli ramati e gli spruzzi dell’oceano che le inzuppano i jeans, la donna continua ad arrampicarsi, determinata a portare alla luce le prove di una trivellazione illegale. Una volta salita a bordo, però, scoprirà qualcosa di molto più sinistro.” Insomma, la sinossi di un film classico e poco originale, che chiunque potrebbe incontrare su un qualsiasi canale facendo zapping a notte fonda.

In un certo senso questo però non dovrebbe stupire, in quanto la povera ChatGPT, addestrata con testi presi dal mondo reale non ha fatto altro che riproporre testi e trame che hanno avuto un maggiore successo nel mondo reale. Pertanto, la sceneggiatura di Oil and Darkness non è dovuta tanto alla bravura dell’Ai, ma quanto al fatto che l’industria cinematografica non riesce a proporre idee originali; perciò, quando all’intelligenza artificiale viene chiesto di creare il soggetto di un film, questa non farà altro che imitare il processo preconfezionato con cui vengono realizzati molti blockbuster hollywoodiani.

 

I rischi

Il problema però non si limita solo alle industrie creative, ma a tutti gli ambiti della nostra vita. I contenuti privi di senso sono letteralmente ovunque: nei post virali di Linkedin, nei podcast, nelle riviste e anche nel giornalismo. Le preoccupazioni emerse dal dibattito creatosi attorno a ChatGPT sono dovute prevalentemente agli effetti dannosi che il sistema potrebbe avere sulla società, promuovendo ad esempio la tortura, riproducendo il sessismo o consentendo ai ragazzi di copiare i compiti. Di frivolezze che hanno portato a effetti disastrosi ne è stato pieno il mondo e adesso non abbiamo certo bisogno di un computer che le alimenti, ma dopotutto non potevamo aspettarci altro dal momento che per addestrare il sistema sono state usate le persone. In conclusione, ChatGPT, quindi, non è altro che un’altra voce nel mucchio.

 

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