La nuova Direttiva UE genera timori per il prezzo della benzina

La nuova Direttiva UE genera timori per il prezzo della benzina

Di
Alessandra Ponti
13 Giugno 2023

Approvata il 10 maggio scorso, introduce una tassa sulle emissioni di C02 degli edifici e sui carburanti per il trasporto stradale. Imposto il prezzo del carbonio a 45 euro per tonnellata di emissioni di CO2. Ma gli esperti avvertono: questo prezzo potrebbe essere superato.

 

Mentre si attende la proposta di un Fondo di sovranità europeo per finanziare la transizione all’industria net-zero promessa nei mesi scorsi dalla Commissione Europea, a Bruxelles il tema dell’energia continua a tenere banco. Come nel caso della nuova Direttiva 2023/959  che introduce una profonda riforma del sistema Ets (Emission Trading System) sullo scambio di quote di emissioni di CO2, con l’ inclusione per la prima volta del settore marittimo nel sistema Ets  e l’introduzione di una tassa sulle emissioni di C02 degli edifici e sui carburanti per il trasporto stradale.

 

La nuova Direttiva europea 2023/959

Approvata lo scorso 10 maggio 2023 dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la nuova disposizione direttiva europea prevede un secondo sistema di scambio di quote di emissione per gli edifici e il trasporto su strada. La misura entrerà in vigore dal 2027 e si affianca a quella del nuovo Fondo sociale per il clima di 87 miliardi di euro, che mira ad attutire l’impatto sulle famiglie più povere.

 

I timori per il costo della benzina

Se da una parte le istituzioni dell’UE intendono limitare il nuovo prezzo del carbonio a un massimo di 45 euro per tonnellata di emissioni di CO2, che equivale a un sovrapprezzo di 10 centesimi per litro di benzina e 12 centesimi per litro di gasolio, dall’altra gli esperti, temono che questo prezzo potrebbe essere superato, in quanto il meccanismo di smorzamento dei prezzi previsto dalla legge non può garantire che il prezzo non aumenti.
Intanto, come si legge nel Rapporto 2022 sulle Aste di quote europee di emissione elaborato da GSE, nel corso dello scorso anno gli Stati Membri con maggiori proventi derivanti dalla messa all’asta di quote EUA sono stati Germania, Polonia, Spagna ed Italia (con 3.166 miliardi di euro). 

 

Come funziona il sistema EU ETS

Il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS) è lo strumento fondamentale dell’UE per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Viene fissato un tetto o limite, che stabilisce la quantità massima che può essere emessa dagli impianti che rientrano nel sistema. Entro questo limite, le imprese possono acquistare o vendere quote in base alle loro esigenze. Le quote rappresentano la valuta centrale del sistema: una quota dà al suo titolare il diritto di emettere una tonnellata di CO2 o l’ammontare equivalente di un altro GHG (Greenhouse Gases). 

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