La nuova era del crowdfunding

La nuova era del crowdfunding

Di
Tiziana Tripepi
19 Maggio 2023

Il crowdfunding diventa europeo. Da novembre 2023 le piattaforme di equity e lending crowdfunding saranno assoggettate a regole uguali in tutti i Paesi UE. E potranno rivolgersi a investitori al di fuori dei propri confini. Per continuare a operare, le piattaforme che gestiscono questi due tipi di raccolta dovranno ottenere entro l’11 novembre 2023 un’autorizzazione nel loro Paese. Lo stabilisce il Regolamento UE 2020/1503, che ha come scopo la protezione dell’investitore. Ecco le cose da sapere.

Che cos’è il crowdfunding?

È una fonte di finanziamento alternativa, che consente a chi ha un progetto o un’impresa di raccogliere denaro (funding) da una moltitudine di persone (crowd), anche con piccole somme, attraverso piattaforme online.

Quanti soggetti coinvolge?

Tre categorie di soggetti: chi chiede denaro, chi lo offre e una piattaforma che fa da tramite e guadagna con le commissioni. 

Quanti tipi di crowdfunding esistono?

Donation, reward, equity e lending. Negli ultimi due, equity e lending, il soggetto che offre una somma di denaro ha come finalità l’investimento.

Che cos’è l’equity crowdfunding?

È la categoria di crowdfunding riservata alle società di capitali: attraverso il portale online la società vende una parte del proprio capitale (equity) a una moltitudine di investitori. Chi decide di acquistare parti anche molto piccole di quel capitale acquisisce un titolo di partecipazione nella società (quote o azioni), diventandone socio a tutti gli effetti. 

E il lending crowdfunding?

In questa tipologia di crowdfunding i richiedenti, che in questo caso possono essere privati oltre che imprese, chiedono, sempre tramite la piattaforma online, un prestito per poter realizzare un progetto personale o di natura imprenditoriale. La cifra richiesta è suddivisa in tanti piccoli importi, che saranno erogati da diversi investitori, i quali presteranno denaro a fronte di un interesse e del rimborso del capitale alla scadenza stabilita.

Fabio Allegreni fondatore di Crowd Advisor
Fabio Allegreni fondatore di Crowd Advisor

Come sono stati disciplinati finora l’equity e il lending crowdfunding?

«Hanno avuto regole diverse nei diversi Paesi europei», spiega a Millionaire Fabio Allegreni, fondatore e partner di Crowd Advisors. «L’equity crowdfunding in Italia è stato introdotto con il decreto 179/2012 sulle startup innovative, la legge di Stabilità 2017 lo ha esteso alle Pmi. Il lending crowdfunding, invece, era regolamentato da una delibera di Banca d’Italia (la 584/2016), e le piattaforme non erano soggette ad alcuna autorizzazione o vigilanza».

Cosa cambia con il nuovo Regolamento Ue?

«Il Regolamento Ue prevede che: 1. le regole che riguardano l’equity e il lending crowdfunding siano uguali in tutta Europa; 2. le piattaforme siano soggette ad autorizzazione e debbano seguire delle regole di vigilanza. Per continuare a operare, tali piattaforme dovranno richiedere un’autorizzazione entro l’11 novembre 2023. Le autorità competenti per autorizzazione e vigilanza sono Consob e Banca d’Italia. L’Italia, in ritardo rispetto ad altri Paesi, ha aperto solo recentemente la possibilità di depositare le domande di autorizzazione».

Che cosa significa che il crowdfunding diventa “europeo”?

«Significa che la sollecitazione al pubblico risparmio fatta in uno Stato Ue è aperta anche ai cittadini degli altri Stati membri», continua Allegreni. «Ciò comporta che: 1. i portali potranno rivolgersi a investitori europei; 2. chi chiede soldi potrà risiedere in uno Stato della Ue e organizzare una raccolta fondi in un altro; 3. chi investe potrà farlo anche su piattaforme di altri Paesi europei».

Ci saranno altri cambiamenti?

«Tra i più importanti, il fatto che le piattaforme potranno collocare non solo equity (quindi azioni o quote di società di capitali) e prestiti, ma qualunque tipo di strumento finanziario, per esempio obbligazioni o strumenti partecipativi come i convertible note (prestiti che possono essere convertiti in quote di capitale in un secondo tempo). Il limite massimo di raccolta in 12 mesi per ogni singolo progetto sarà di 5 milioni di euro. Ma, cosa ancora più interessante, le piattaforme potranno svolgere attività di gestione patrimoniale: l’investitore, cioè, potrà decidere di allocare un proprio budget senza dover decidere su quale progetto investire, ma delegando la piattaforma a ripartire questo budget tra i diversi progetti».

Chi potrà richiedere i finanziamenti?

«Ogni persona fisica o giuridica che persegue l’obiettivo di reperire fondi”: si legge così nell’articolo 2 comma 1 del Regolamento».

 

Articolo pubblicato su Millionaire aprile 2023

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