Il governo albanese ha annunciato una misura drastica: il blocco di TikTok su tutto il territorio nazionale per almeno un anno, a partire dalle prime settimane del 2025. La decisione, comunicata dal primo ministro Edi Rama, è parte di un piano più ampio per affrontare le preoccupazioni legate alla sicurezza dei bambini nelle scuole e all’influenza negativa dei social media sui giovani. Secondo Rama, TikTok e altre piattaforme social «stanno prendendo in ostaggio i nostri figli», contribuendo a un clima di violenza e disordine tra i più giovani.
La scintilla: un tragico evento
La decisione del governo segue un episodio che ha scosso profondamente l’Albania: il mese scorso, un ragazzo di 14 anni è stato ucciso a coltellate da un coetaneo nei pressi di una scuola a Tirana. Secondo i media locali, l’incidente è stato il tragico epilogo di una lite iniziata sui social media. Video emersi su TikTok e altre piattaforme avrebbero alimentato un clima di sostegno alla violenza, generando ulteriore sdegno nell’opinione pubblica. Questo caso ha messo in evidenza i rischi legati all’uso incontrollato dei social media tra i giovani, spingendo il governo ad agire.
TikTok sotto accusa
Rama ha attribuito a TikTok un ruolo centrale nell’alimentare un ambiente tossico fatto di odio, bullismo e violenza. «Il problema oggi non sono i nostri figli, ma la società che li circonda e le piattaforme come TikTok che li intrappolano in un circolo vizioso», ha dichiarato il premier. Secondo i ricercatori locali, TikTok è particolarmente popolare tra i giovani albanesi, che costituiscono la fascia di utenti più numerosa nel Paese. Questo ha suscitato un allarme crescente tra i genitori, già preoccupati per l’aumento di episodi di violenza scolastica e comportamenti emulativi ispirati dai video visti online.
La replica di TikTok
TikTok, da parte sua, ha richiesto al governo albanese «chiarimenti urgenti» riguardo alla correlazione tra la piattaforma e il tragico omicidio del giovane. L’azienda ha affermato di non aver trovato prove che le vittime o gli aggressori avessero account attivi su TikTok, sottolineando che i video correlati all’incidente sarebbero stati pubblicati su altre piattaforme. Nonostante ciò, il governo albanese resta convinto che TikTok rappresenti un pericolo significativo per i giovani utenti.
Misure parallele e un dibattito acceso
La chiusura di TikTok si inserisce in un piano più ampio per migliorare la sicurezza nelle scuole. Tra le misure adottate ci sono l’aumento della presenza delle forze di polizia intorno agli istituti scolastici e una maggiore cooperazione con genitori e insegnanti. Tuttavia, non tutti sostengono questa decisione. Ina Zhupa, parlamentare dell’opposizione, ha definito il blocco di TikTok «un atto dittatoriale che sopprime la libertà di espressione e la democrazia», accusando il governo di usare la questione come strumento politico in vista delle prossime elezioni.
Il contesto internazionale
La mossa dell’Albania si colloca in un contesto più ampio di crescente attenzione globale verso l’impatto dei social media sui giovani. Paesi come Francia, Germania e Belgio hanno introdotto restrizioni sull’uso dei social media tra i minorenni, mentre l’Australia ha recentemente approvato una delle normative più severe al mondo, vietando l’accesso ai social media ai minori di 16 anni.
Un futuro incerto per TikTok in Albania
Il governo ha dichiarato che monitorerà attentamente le reazioni di TikTok e le esperienze di altri Paesi durante l’anno di sospensione, prima di decidere se consentire nuovamente l’accesso alla piattaforma. «In Cina, TikTok promuove valori positivi come lo studio e la protezione della natura, mentre da noi alimenta un linguaggio di odio e violenza», ha sottolineato Rama, lamentando l’impossibilità per un Paese piccolo come l’Albania di influenzare gli algoritmi della piattaforma.
Un segnale forte per il futuro
La decisione di bloccare TikTok rappresenta un segnale forte da parte del governo albanese, che intende mettere al centro la sicurezza dei bambini e la responsabilità sociale. Resta da vedere se questa misura otterrà gli effetti desiderati o se si tradurrà in una controversa limitazione delle libertà individuali. In ogni caso, l’Albania ha lanciato un messaggio chiaro: i giovani e la loro sicurezza vengono prima di tutto.
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