Le multinazionali non potranno più eludere la tassazione sul reddito prodotto nei Paesi Ue
Dal 1° gennaio 2024 entrerà in vigore la Global minimum tax europea; le multinazionali non potranno mai più pagare meno del 15% di tasse sul reddito prodotto all’interno dell’Unione europea. La mancanza di una tassa come questa, pubblicata in Gazzetta ufficiale dell’UE solo lo scorso 22 dicembre, ha fatto sì che multinazionali oltreoceano come Amazon, Google, Facebook ed Apple, si arricchissero sulle spalle del nostro continente. L’arrivo di questa tassa, quindi, porterebbe ai Paesi europei un maggiore introito per sostenere le imprese del territorio. Una buona notizia per il tessuto economico europeo.
Come funziona la Global Tax europea
La minimum tax dell’Unione non è altro che la versione locale della Global minimum tax istituita per la tassazione delle big-tech. Quella europea parte da un principio molto chiaro: nessun gruppo multinazionale può pagare meno del 15% di tasse sul reddito prodotto nell’Unione. La capogruppo o una sua intermediata, d’ora in poi, dovrà farsi carico della ripartizione o delle compensazioni dell’imposta tra le diverse giurisdizioni. Ciò che importa all’Unione è solamente che non ci siano più alterazioni del mercato mediante dumping fiscale. Il risultato è riassumibile in una semplice frase: “paga le tasse dove vuoi, ma pagale.” Un motto che fa comprendere sufficientemente l’intento.
Regole e limiti
La soglia per applicare l’imposta alle multinazionali è 750 milioni di euro di fatturato globale. Questo però, deve essere stato raggiunto almeno due volte negli ultimi quattro anni. Il vestito della minimum tax è stato tagliato proprio su misura delle big-tech, il limite predisposto infatti, non è valido per tutti i mercati europei, ma solo per quelli più grandi. I piccoli mercati, dove la divisione locale del gruppo non raggiunge i 10 milioni di fatturato o il milione di reddito, non vedranno applicata l’imposta comunitaria. Escluse anche le startup-up che si trovano nella fase iniziale della loro attività internazionale, gli enti statali, le organizzazioni internazionali senza scopo di lucro, i fondi pensione e i fondi d’investimento. I Paesi europei in cui invece hanno sede pochissime multinazionali possono scegliere, per un periodo limitato, di non recepire del tutto la minimum tax a patto che venga notificato.
Per quanto riguarda la web tax, riferita a tutte le imprese digital, per il momento rimarrà fuori dalla minimum tax europea in quanto rappresenta ancora oggi terreno di attrito tra Europa e Usa.