È motivo di grande orgoglio vedere il nostro Gruppo Ferroviario nazionale, le Ferrovie dello Stato Italiane (FS), ambire a espandersi al di fuori dei nostri confini, progettando collegamenti ad alta velocità tra le principali città europee. In un periodo in cui l’Europa apre le sue reti ferroviarie alla liberalizzazione, FS è pronta a cogliere l’opportunità, collegando metropoli come Bruxelles, Amsterdam, Parigi e, si spera, Berlino.
Collegare Milano al cuore di tutta l’Europa in poche ore, comodamente e con maggiore sostenibilità rispetto all’alternativa di volare, sembra qualcosa ormai realizzabile e senza grandi attese.
Questa prospettiva di espansione, tuttavia, solleva una domanda inevitabile per noi italiani: mentre Trenitalia punta a collegare grandi città europee e a offrire un servizio superiore alla concorrenza, perché non vediamo investimenti analoghi nella nostra rete ferroviaria nazionale? Se possiamo competere a livello europeo, perché non miglioriamo anche la nostra infrastruttura a casa nostra?
Un articolo appena pubblicato dal Financial Times menziona il desiderio di FS di sfruttare la liberalizzazione ferroviaria europea, che ha permesso una maggiore concorrenza tra le società ferroviarie di vari paesi. Questa liberalizzazione ha sicuramente offerto nuove opportunità, come sottolineato dalle parole di Carlo Palasciano Villamagna, responsabile internazionale di FS. Palasciano Villamagna mette in luce l’interesse dell’azienda per i servizi transfrontalieri, in particolare l’attraente percorso Bruxelles-Amsterdam, attualmente dominato dal Gruppo Eurostar.
Le parole di Alberto Mazzola, direttore esecutivo della Comunità delle Ferrovie Europee, riecheggiano le sfide affrontate dalle ferrovie europee. La mancanza di infrastrutture appropriate e l’accento sulle reti nazionali piuttosto che su quelle internazionali sono problemi reali. La costruzione di una rete ad alta velocità per collegare l’Europa potrebbe costare ben 550 miliardi di euro, una cifra monumentale.
Ma tornando al nostro amato Bel Paese, la domanda persiste: mentre ci espandiamo in Europa, come garantiamo che la nostra rete nazionale non venga trascurata? La visione di Trenitalia di offrire un servizio di alto standard è lodevole. Evidentemente, la competizione con AVE, Ouigo e Avlo sulle rotte internazionali sarà feroce. Tuttavia, sarebbe anche una vittoria vedere un’infrastruttura nazionale all’avanguardia, che colleghi con efficienza ed eleganza tutte le regioni italiane.
Mentre celebriamo i successi di FS e Trenitalia a livello europeo, auspichiamo che queste ambizioni siano parallele a investimenti e miglioramenti a casa nostra. Perché, come italiani, meritiamo una rete ferroviaria che sia motivo di orgoglio sia all’interno che oltre i nostri confini. Un investimento sul futuro del nostro Paese come pure sulla qualità dell’offerta turistica. Sfida che purtroppo, sempre parlando di trasporti, sembra persa da tempo sul fronte aereo.
