Licenze Taxi e NCC: la Corte Costituzionale interviene a ‘favore dei cittadini e del Paese’.

Di
Redazione Millionaire.it
22 Luglio 2024

“Norma danneggia gravemente i cittadini e il Paese”, dichiara la Corte Costituzionale

Decisa presa di posizione della Corte Costituzionale contro il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per il servizio di noleggio con conducente (NCC). La sentenza sottolinea come tale restrizione abbia compromesso la possibilità di aumentare un’offerta già insufficiente.

 

La Corte Costituzionale ha preso una posizione decisa contro le limitazioni alle licenze per NCC, intervenendo direttamente nella disputa tra tassisti e società di noleggio con conducente. Questa disputa ha creato disagi per milioni di italiani, costretti a lunghe attese per trovare un taxi o per chiamare un servizio via app o telefono.

 

Ora, i giudici costituzionali si sono espressi chiaramente contro queste limitazioni: il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per il servizio NCC fino alla piena operatività del registro informatico nazionale ha permesso, per oltre cinque anni, alle autorità amministrative di alzare una barriera all’ingresso per nuovi operatori, compromettendo gravemente la possibilità di aumentare un’offerta già carente.

Nella sentenza n.137, depositata settimana scorsa, la Corte ha dichiarato illegittimo l’articolo del decreto-legge n. 135 del 2018, che imponeva restrizioni alle nuove licenze. La decisione sottolinea come sia stata ignorata la preoccupazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che evidenziava l’importanza di ampliare l’offerta di servizi pubblici non di linea per rispondere a una domanda elevata e insoddisfatta, soprattutto nelle aree metropolitane.

 

La norma censurata ha causato un grave pregiudizio all’interesse della cittadinanza e dell’intera collettività. I servizi di autotrasporto non di linea sono essenziali per la libertà di circolazione, che è la condizione per l’esercizio di altri diritti. La forte carenza dell’offerta ha compromesso non solo il benessere del consumatore, ma anche il godimento di alcuni diritti costituzionali e lo sviluppo economico del Paese.

 

Reazioni alla sentenza non si sono fatte attendere. Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha commentato: “Non è una partita di calcio, ma il risultato decretato dalla Corte costituzionale, che ha rigettato entrambe le impugnative di Palazzo Chigi contro le nostre due leggi regionali costruite con l’obiettivo di distribuire nuove licenze NCC in Calabria per favorire la mobilità di cittadini e turisti”.

 

Andrea Romano, presidente di MuoverSì Federazione NCC e Mobilità, ha chiesto alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di convocare un tavolo di concertazione per una nuova legge quadro sul trasporto pubblico non di linea. Romano ha sottolineato che milioni di cittadini, turisti stranieri e aziende vivono quotidianamente la mancanza di un diritto costituzionale alla libera mobilità.

 

Anche Loreno Bittarelli, presidente di itTaxi e URI (Unione dei RadioTaxi d’Italia), ha espresso apertura al confronto. Bittarelli ha criticato alcune sigle sindacali per scelte demagogiche e ha auspicato una riforma complessiva del settore, chiedendo la convocazione di un tavolo di concertazione con il Presidente del Consiglio.

 

La sentenza della Corte Costituzionale potrebbe avere un impatto significativo sul mercato del trasporto pubblico non di linea, inclusi servizi come Uber.

 

Alcuni possibili effetti:

1. Operatività più libera: operatori come Uber, ma non solo, potranno finalmente operare più liberamente e con meno ostacoli, facilitando l’espansione dei loro servizi.

2. Incremento della concorrenza: la rimozione dei blocchi alle licenze NCC potrebbe portare a un aumento significativo del numero di operatori nel mercato, creando maggiore concorrenza e opzioni di mobilità.  Questo potrebbe portare a prezzi più competitivi e migliori servizi per i consumatori.

3. Miglioramento dell’offerta: con più licenze disponibili, ci sarebbe una maggiore disponibilità di veicoli per il noleggio con conducente. Questo potrebbe ridurre i tempi di attesa per i clienti e migliorare la copertura nelle aree metropolitane e periferiche.

4. Innovazione e qualità del servizio: la concorrenza aumentata potrebbe spingere tutte le aziende, comprese quelle come Uber, a innovare e migliorare la qualità del servizio offerto per mantenere o aumentare la loro quota di mercato.

5. Impatto normativo e legale: le aziende di noleggio con conducente potrebbero vedere una diversa regolamentazione e necessità di conformarsi a nuove leggi quadro che potrebbero essere introdotte per armonizzare il settore.

6. Cambiamento delle dinamiche del mercato: l’apertura del mercato potrebbe portare nuove realtà locali e internazionali a entrare nel mercato italiano, aumentando ulteriormente la competizione e diversificando l’offerta di servizi.

 

La decisione della Corte Costituzionale potrebbe portare a un mercato più dinamico e competitivo, beneficiando in ultima analisi i consumatori con servizi migliori e più accessibili. Tuttavia, le realtà esistenti dovranno adattarsi rapidamente alle nuove condizioni di mercato per mantenere la loro posizione competitiva. E questo potrebbe finalmente cambiare un po’ un settore che per troppo a lungo è rimasto ingessato a discapito degli utenti.

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