L’addio di Luciano Tamini, morto a 84 anni: 15mila euro per ogni operaio e 10mila per ogni impiegato.
Ha guidato per decenni l’azienda di famiglia ed è sempre stato legato ai suoi dipendenti. Tanto da lasciare a loro 4 milioni di euro “in ricordo”, dopo la sua morte. Luciano Tamini, scomparso lo scorso luglio a 84 anni, ha dato precise disposizioni: 15mila euro a ogni operaio e 10mila a ogni impiegato della Tamini Trasformatori. Rispettando le volontà dell’imprenditore, sua moglie ha consegnato gli assegni ai lavoratori, nella sede di Assolombarda Milano, il 28 ottobre.
L’azienda è stata fondata a Milano nel 1916 da Carlo Tamini, padre di Luciano. All’inizio era un’officina di riparazioni meccaniche. In breve, è cresciuta fino a diventare un’azienda leader nella produzione di trasformatori elettrici. Luciano Tamini si è ritrovato alla guida dell’azienda a 21 anni, dopo la morte prematura del padre. Con lui la ditta ha continuato a crescere, fino a essere definita la “Ferrari dei trasformatori”.
Dal 2014 fa parte del gruppo Terna, operatore italiano di reti per la trasmissione dell’energia elettrica.
I dipendenti hanno potuto usufruire di qualche ora di permesso per partecipare al funerale dell’imprenditore, il 4 luglio, a Fortunago, in provincia di Pavia.