Ereditiera discendete dalla famiglia di industriali tedeschi che fondarono la BASF rinuncia all’eredità miliardaria (tiene per sé “solo” un 10% di 4 miliardi)
Marlene Engelhorn. È il nome del momento ed è sicuramente un nome destinato a far parlare tanto anche oltre le contingenze. Marlene è infatti la diretta discendente di uno degli industriali tedeschi più importanti del secolo passato: Friedrich Engelhorn, il fondatore della maggiore industria chimica al mondo, la BASF di Ludwigshafen.
Ma non è tanto questo dato anagrafico a rendere Marlene il personaggio più chiacchierato di questa settimana. È piuttosto una sua recente decisione ad aver attirato l’attenzione di media e gente comune: la Engelhorn, infatti, ha deciso di rinunciare all’eredità – anzi, per la precisione al 90% dell’eredità – che le spetterebbe da parte di nonna, una somma che si aggira complessivamente intorno a 4 miliardi di euro. Una somma che collocava sua nonna al 687esimo posto nella classifica delle persone più ricche al mondo (ossia su oltre 7.5 miliardi di individui).
Il denaro che “non fa la felicità”
A scandalizzare l’opinione pubblica dei più non è però solo la decisione di rinunciare all’eredità, quanto piuttosto le ragioni dietro questa scelta: sebbene Marlene confermi di aver vissuto in tutti i privilegi che la ricchezza può comprare, si dice consapevole del fatto che troppa ricchezza non farebbe la sua felicità.
Dopotutto, il privilegio ereditario cui avrebbe automaticamente diritto è solo frutto di causalità, di una “lotteria delle nascite”, come ama sottolineare la diretta interessata: “Non si tratta di volontà, ma di correttezza. Non ho fatto nulla per ricevere questa eredità. Questa è pura fortuna e pura coincidenza”, sono le sue parole.
Meglio essere semplicemente una studentessa ventinovenne di lingua e letteratura tedesca dell’Università di Vienna, anche perché – ribadisce la Engelhorn – “non dovrebbe essere una mia decisione cosa fare con i soldi della mia famiglia, per i quali non ho lavorato”.
Taxmenow: il movimento fondato dai giovani ereditieri di tutto il mondo
Ma c’è di più. Secondo Marlene è impossibile non guardare agli aspetti etici che circondano la polarizzazione della ricchezza a favore di pochissimi. A suo giudizio, infatti, l’eccessiva concentrazione di denaro diventa alla lunga insostenibile e produce inevitabilmente delle storture a livello di economia reale.
Per questa ragione, lei stessa ha scelto di fondare insieme ad altri ereditieri di tutto il mondo un movimento noto come “Taxmenow” (TassatemiOra, ndr). Il loro unico proposito? Piuttosto semplice: essere tassati dai rispettivi stati per le ricchezze ereditate dalle loro famiglie. “Non potevo stare a guardare, dovevo fare qualcosa” è quanto ha dichiarato Marlene ai microfoni della BBC.
Il principio sotteso all’azione della Engelhorn e di Taxmenow però non sembra tanto quello di una maggiore redistribuzione della ricchezza quanto di una maggiore tassazione di che ha più soldi in nome di una maggiore equità sociale. Tutto molto nobile, purché poi si verifichi per davvero. Infatti, pare che davvero i soldi non facciano la felicità. O almeno questo vale per chi ne ha sempre e comunque tanti: rinunciare al 90% di 4 miliardi di euro, significa tenere per sé ben 400 milioni!