Millennials

Millennials: il mondo del lavoro tra richieste del mercato e aspirazioni

Di
Alessandra Ponti
2 Luglio 2023

Da un lato le professioni più richieste e le aree che assumono di più secondo  Unioncamere e LinkedIn. Dall’altro i neo lavoratori che puntano su work life balance e scelte sostenibili per l’ambiente.

 

Mentre gli ultimi dati Istat di aprile parlano di un’occupazione in calo tra i dipendenti a termine ed i lavoratori con un’ età compresa tra i 25 e i 49 anni, Unioncamere scatta una fotografia di quello che sarà il mercato del lavoro italiano, sia pubblico sia privato, tra il 2023 e il 2027: ci sarà bisogno di circa 3,8 milioni di lavoratori, il 72% dei quali (2,7 milioni) dovranno sostituire occupati in uscita dal mercato del lavoro. Ma quali saranno le professioni più richieste?

 

Le competenze più richieste e le aree con maggiore assunzioni

Sempre secondo le stime di Unioncamere, il 34% delle richieste di lavoro riguarderanno lavoratori con una formazione terziaria (laurea o diploma ITS) e mancheranno sempre di più laureati nell’indirizzo medico-sanitario, in quello economico-statistico e di lavoratori con un titolo terziario nelle discipline STEM. Ad indirizzare la domanda di lavoro ci saranno anche i progetti legati al PNRR che richiederanno, per esempio, competenze green a circa 2,4 milioni di lavoratori e competenze digitali a poco più di 2 milioni di occupati. Secondo il Baromentro Linkedin, la ricerca realizzata utilizzando i dati della piattaforma e che vuole supportare chi sta per entrare o è da poco entrato nel mercato del lavoro,

Ad assumere di più nel 2022 sono state le aree che riguardano la consulenza, gli acquisti, le risorse umane, la finanza e l’ IT. Mentre le posizioni più ricercate sono state quelle di consulente di business, buyer, recruiter, consulente finanziario, analista dei dati, insieme a business analyst, contabili e social media manager.

 

Le aspirazioni dei giovani lavoratori: work life balance e attenzione alla sostenibilità

Ma cosa ricercano i giovani che entrano nel mondo del lavoro? A dirlo è l’ultimo Global Gen Z and Millennial Survey 2023 di Deloitte, lo studio condotto su un campione di oltre 22 mila persone in 44 Paesi del mondo e su oltre 800 giovani in Italia. Dalla Survey si evince una grande preoccupazione per il caro vita, anche nel nostro Paese, dove i ragazzi e le ragazze sono particolarmente turbati per l’impennata del costo della vita. Non a caso il 73% dei Millennial italiani pensa che, qualora l’economia non dovesse migliorare nel prossimo anno, sarà più difficile o impossibile comprare casa e per il 63%, formare una famiglia. Ma nonostante questo ci sono aspetti importanti sui quali la Generazione Z sembra non voler scendere a patti: amici, famiglia e attenzione alla salute mentale. Così la nuova forza lavoro, attenta ad un migliore equilibrio vita-lavoro, vorrebbe la settimana lavorativa da 4 giorni e la possibilità di fare smartworking. I giovani intervistati infatti danno grande valore al tempo extra-lavorativo, hanno meno “problemi di disconnessione” rispetto ad altre generazioni e più di un terzo controlla raramente o non controlla mai le e-mail al di fuori dell’orario di lavoro. Manifestano infine una grande preoccupazione per il cambiamento climatico (il 64% degli italiani, contro il 57% della media globale) e anche per questo preferiscono non utilizzare l’abbigliamento fast fashion, verificare la sostenibilità dei prodotti acquistati, porre attenzione nel rendere la casa più sostenibile e adottare una dieta vegana/vegetariana.

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