Multa da 2 milioni di dollari per Clubhouse

Di
Redazione Millionaire
10 Dicembre 2022

Il social delle chat vocali pecca di privacy. Richiesta la regolamentazione immediata sulla gestione dei dati della piattaforma

 

Non sembra esserci pace nel costante conflitto tra social e privacy. Anche Clubhouse, il social network delle chat vocali che ha vissuto un momento di gloria nei primi mesi del 2021 è finito nel polverone della privacy mal gestita. Le numerose violazioni nella gestione delle informazioni personali degli utenti, avrebbero portato al social una sanzione di 2 milioni di euro da parte dell’autorità garante per la protezione dei dati.

Secondo quanto dichiarato dal garante della privacy, la motivazione che li avrebbero portati ad effettuare controlli sulla gestione dei dati di Clubhouse sarebbe stata “la scarsa trasparenza sull’uso dei dati degli utenti e dei loro amici”. Sul social infatti, sarebbe possibile memorizzare e condividere gli audio senza il consenso delle persone registrate, profilare e condividere le informazioni sugli account senza l’individuazione di una corretta base giuridica. Il tutto con tempi di conservazione delle registrazioni non identificati.

Dopo aver spopolato grazie al sistema di inviti per poter accedere alla piattaforma, con il quale ha innescato il principio della FOMO “Fear Of Missing Out”, Clubhouse è riuscito in pochi mesi a raggiungere una base di utenti di circa 16 milioni di persone. Ma sarebbe stata proprio questa tattica ad aver fatto drizzare le antenne del garante della privacy, poiché, per poter inviare il link di accesso, l’utente sarebbe costretto ad aprire a Clubhouse la propria rubrica.

Secondo Johannes Caspar, il responsabile per la protezione dei dati di Amburgo, questa procedura rappresenta una violazione dei paletti del Gdpr. Usando i contatti in rubrica, il social network infatti, ha avuto modo di ricostruire anche gli “amici in comune”, creando così reti di persone collegate ad altre persone, senza però alcun consenso. Ma questo non è l’unico problema identificato dal garante, infatti, ci sarebbe un secondo intoppo nel flusso di accesso alla piattaforma, in quanto il nome di chi ha garantito per il nuovo iscritto apparirebbe pubblicamente, senza alcuna possibilità di anonimato. 

La società che possiede la piattaforma, Alpha Exploration, per poter continuare ad operare dovrà quindi adottare una serie di misure per mettersi in regola, nel frattempo gli è stato vietato ogni ulteriore trattamento delle informazioni sugli utenti per qualsiasi attività di marketing e profilazione.

 

Le richieste del garante

Al termine della complessa attività istruttoria, oltre alla sanzione, il garante avrebbe espresso alla società delle specifiche richieste attraverso una serie di misure a tutela degli utenti per la messa in regola della piattaforma. Tra queste l’introduzione di una funzionalità che consenta a questi ultimi di apprendere, prima dell’ingresso in una specifica stanza, della possibilità che la chat venga registrata, introducendo un meccanismo per informare coloro che non sono ancora a conoscenza dell’uso dei propri dati all’interno del social.

La piattaforma, inoltre, dovrà integrare l’informativa, specificando quale base giuridica si applichi ad ogni finalità, dai tempi di conservazione dei dati personali e dei file audio, fino alle informazioni necessarie riguardo al rappresentate designato. 

A quanto pare, nella massa attirata da Clubhouse durante il suo lancio, ha adescato anche il garante dei dati, che a differenza degli altri utenti però, non si è limitato solo ad abbandonare la piattaforma.

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