Nella notte di lunedì, su X Spaces, l’intervista di Elon Musk a Donald Trump ha scatenato un’ondata di polemiche, culminata con la proposta, forse provocatoria, di Musk di aiutare il governo americano e con Trump che lo ha esaltato per aver licenziato migliaia di lavoratori.
Il miliardario fondatore di Tesla e SpaceX ha scherzosamente accennato alla possibilità di mettere la sua abilità manageriale al servizio della Casa Bianca, mentre Trump, con il suo tipico stile diretto, lo ha elogiato per i 6.000 licenziamenti effettuati senza batter ciglio.
“Beh, sei un maestro del taglio,” ha detto Trump, riferendosi al modo in cui Musk ha gestito i lavoratori in sciopero. “Guardo cosa fai. Entri, chiedi ‘Vuoi licenziarti?’ e se scioperano, tu dici ‘Va bene. Siete tutti fuori. Siete tutti fuori.’”
L’incontro ha scatenato subito una bufera mediatica. Il presidente del sindacato United Auto Workers (UAW), Shawn Fain, ha definito le parole di Trump “una chiara violazione della legge” e un esempio lampante di come i due miliardari “vogliono mettere a tacere la classe lavoratrice.” Fain non ha usato mezzi termini, etichettando entrambi come “buffoni” e “crumiri” che ridono della sofferenza dei lavoratori.
L’attenzione si è poi spostata su Musk, che oltre a guidare Tesla, SpaceX, Neuralink e The Boring Company, è anche il proprietario di X (ex Twitter). Musk ha un passato segnato da controversie legate ai diritti dei lavoratori, incluso il licenziamento di massa a X e la sua posizione anti-sindacale a Tesla. Tuttavia, la sua risposta ironica a Trump sull’idea di contribuire a una commissione governativa per l’efficienza ha fatto parlare molti di un possibile futuro coinvolgimento politico.
Il National Labor Relations Board (NLRB) potrebbe ora dover indagare sui commenti di Trump, che secondo alcuni esperti potrebbero essere considerati come un’incitazione a violare i diritti dei lavoratori. Le parole di Trump, infatti, potrebbero interferire con i tentativi di sindacalizzazione in corso presso le aziende di Musk, aggravando ulteriormente la situazione.
Poco dopo l’esplosiva conversazione su X Spaces, Musk ha risposto ai critici con un tweet al vetriolo, ricordando i recenti scandali di corruzione che hanno coinvolto alcuni leader del UAW, insinuando che il loro attuale presidente potrebbe seguirne le orme. La tensione tra il UAW e Musk è palpabile, e con l’ombra di Trump ad alimentare il fuoco, il futuro delle relazioni tra lavoratori e le aziende di Musk sembra destinato a diventare ancora più tumultuoso.