Elon Musk afferma che nessuna scimmia è morta a causa degli impianti Neuralink. Un’indagine di WIRED USA rivela ora i macabri dettagli delle loro morti, mentre le autorità statunitensi sono state chiamate a indagare sulle affermazioni di Musk. La ricerca è senza dubbio un pilastro fondamentale del progresso scientifico e tecnologico. Tuttavia, è essenziale che sia condotta all’interno di regole etiche ben definite e rispettate. Questa responsabilità etica è un dovere che tutti, compreso Elon Musk, dovrebbero mantenere.
Come se non bastasse, nuove accuse di possibili frodi sui titoli sono state rivolte a Elon Musk per dichiarazioni fatte recentemente riguardo alla morte dei primati utilizzati per la ricerca presso Neuralink, la sua startup biotecnologica. Lettere inviate a funzionari di alto livello della US Securities and Exchange Commission (SEC) da un gruppo di etica medica chiedono all’agenzia di indagare sulle affermazioni di Musk secondo cui le scimmie che sono morte durante le sperimentazioni presso l’azienda erano terminali e non sono morte a causa degli impianti Neuralink.
La vicenda
Musk ha riconosciuto per la prima volta la morte dei macachi il 10 settembre in risposta a un utente sulla sua app di social networking X (precedentemente Twitter). Ha negato che una delle morti fosse “a causa di un impianto Neuralink”. Nella stessa linea, in una presentazione l’autunno scorso, Musk ha affermato che i test sugli animali di Neuralink non erano mai stati “esplorativi”, ma erano stati condotti per confermare ipotesi scientifiche completamente formate. Mentre è innegabile l’importanza della ricerca, è fondamentale che ogni attività di ricerca rispetti norme etiche rigide, garantendo il benessere degli animali utilizzati.
Documenti pubblici esaminati da WIRED e interviste condotte con un ex dipendente di Neuralink e un ricercatore attuale presso il centro primati dell’Università della California, Davis, descrivono un quadro completamente diverso della ricerca sugli animali di Neuralink. I documenti includono registri veterinari, resi pubblici per la prima volta l’anno scorso, che contengono descrizioni macabre delle sofferenze subite da una dozzina di soggetti primati di Neuralink, tutti successivamente soppressi.
Le lettere alla SEC provengono dal Physicians Committee for Responsible Medicine, un’organizzazione no profit che mira ad abolire i test su animali vivi. Il gruppo sostiene che i commenti di Musk sulla morte dei primati fossero fuorvianti. Essi ribadiscono l’importanza di un’etica rigorosa nella ricerca e insistono sul fatto che le persone, indipendentemente dal loro status o potere, debbano rispettare queste norme etiche.
Le accuse
Se la SEC dovesse indagare sui commenti di Musk, sarebbe almeno la terza indagine federale legata ai test sugli animali di Neuralink. Nel dicembre 2022, Reuters ha riportato che l’Office of Inspector General del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti aveva avviato un’indagine sul trattamento di Neuralink di alcuni soggetti di test animali. Nel febbraio 2023, il Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti ha aperto un’indagine su Neuralink per accuse di trasporto insicuro di patogeni resistenti agli antibiotici.
Queste indagini sono seguite al rifiuto iniziale da parte della Food and Drug Administration degli Stati Uniti dell’approvazione dell’applicazione di Neuralink per condurre prove cliniche sull’uomo. A maggio, la FDA ha concesso all’azienda l’approvazione per le prove sull’uomo. Ieri, Neuralink ha annunciato di aver ricevuto l’approvazione da una commissione di revisione indipendente per iniziare uno studio volto a permettere alle persone paralizzate di controllare una tastiera o un cursore di computer con i loro pensieri.
