Entro sei mesi verranno installati i primi impianti per verificare le possibilità di creare un’interfaccia cervello-macchina
Alcuni giorni fa, Neuralink, la società di neurotecnologie fondata dal patron di Tesla, ha annunciato di essere ufficialmente pronta per installare il suo primo impianto celebrale informatico all’interno di un cervello umano. L’annuncio è stato fatto dallo stesso Elon Musk durante un evento alla sede di Fremont, in California. Secondo quanto affermato durante l’annuncio, le discussioni in corso tra Neuralink e la Food & Drug Administration sarebbero andate abbastanza bene, consentendo alla società di effettuare i suoi primi test sull’uomo entro sei mesi.
Qualcosa però non torna. Pochi giorni fa è emerso che la stessa società sarebbe sotto indagine federale per la morte di 1.500 animali per via dei test condotti nel 2018. Lo riporta il Guardian, sottolineando che lo staff della società ha lamentato test condotti in fretta causando sofferenza e morte degli animali.
Neuralink e l’interfaccia neurale
Ma di cosa si tratta? L’impianto celebrale targato Neuralink, sarebbe composto da fili ed elettrodi della dimensione di una moneta, che una volta inserita nel cervello sarebbe in grado di leggere e trasmettere le onde celebrali su un dispositivo esterno. Secondo gli ingegneri della società e lo stesso Musk, questo processo permetterebbe di curare alcune patologie umane, permettendo a medici e professionisti di individuare anticipatamente la fonte del problema.
L’obiettivo dell’interfaccia cervello-computer è quello di consentire a una persona in condizioni debilitanti, come la sclerosi laterale amiotrofica, di comunicare con l’esterno attraverso i propri pensieri. Il dispositivo di Neuralink permetterebbe, infatti, di tradurre i picchi neuronali e le onde celebrali, in dati che possono essere interpretati e tradotti da una macchina.
Neuralink non è certo l’unica a studiare questo tipo di tecnologie, per tanto sulla piazza abbiamo anche altre società concorrenti, che si troverebbero addirittura ad uno stadio avanzato rispetto alla società di Musk. Una di queste è Synchron, la quale è già riuscita a fare questo tipo di sperimentazioni, impiantando sia in Australia che negli Stati Uniti un piccolo dispositivo simile a uno stent nel cervello di alcuni pazienti che non erano in grado di parlare, permettendo loro di comunicare in modalità wireless tramite computer.