“Non avevo più un soldo, avevo speso tutto per acquistare l’azienda”

Di
Laura Ferriccioli
13 Giugno 2024
Tom Wood, inglese naturalizzato italiano, la passione per l’innovazione e l’high tech l’ha sempre avuta. All’università è arrivato a iscriversi addirittura un anno prima del previsto, “da vero nerd”, scherza lui.
Ingegnere informatico ed elettronico, dopo nove mesi passati a calcolare i rischi degli investimenti in un colosso bancario internazionale e un altro periodo negli Stati Uniti come consulente per la casa farmaceutica più grande del pianeta, ha capito che la vita da dipendente gli andava stretta. Voleva scoprire il mondo, come funzionano le cose, ed era interessato al business e alle persone. Sognava un’azienda sua. E così a 26 anni, nel 2009, con 30mila sterline in tasca grazie alla compravendita di una casa in società con un amico, compra una ditta di marketing a Bristol.
Una ditta fallimentare che fa risorgere in chiave digital e di cui in quattro anni fa crescere dieci volte il fatturato. Nel frattempo, compra anche un camper e per un biennio ci va a vivere: “Non avevo più un soldo, avevo speso tutto per acquistare l’azienda”. Dopo averla reinventata, Tom la fonde con un’altra compagnia e in seguito con altre ancora, di cui è tuttora uno shareholder e un advisor. E, intanto che incassa i primi guadagni, li investe in altre aziende e ne fonda di nuove. Come Kudan, la sua prima creazione di grande successo, basata su una tecnologia di realtà aumentata per i telefoni cellulari. Costruita nel 2011 e rivenduta nel 2015, in seguito è stata quotata in borsa.

Ed ecco di seguito aprirsi, nello stesso anno, un nuovo brillante capitolo, stavolta nel settore automotive, altra passione che fa battere forte il cuore al giovane imprenditore. Cazana, questo è il nome dell’azienda che fonda, combina big data e intelligenza artificiale per calcolare con precisione i valori delle auto usate in vendita su internet. La mission è fornire con tempestività queste informazioni – altrimenti disponibili soltanto come stime di mercato – ad assicurazioni, costruttori e rivenditori di veicoli, che così possono regolarsi sui migliori momenti per comprare. Tre anni dopo, Tom Wood affianca, a Cazana, Car & Classic, che con 4 milioni di utenti e oltre 42mila veicoli in vendita è attualmente la più grande piattaforma in Europa specializzata in acquisto e vendita di mezzi storici.

Si divide così in un business B2B tra un’azienda di dati e tecnologia e una media company di compravendite. Fino a quando Cazana viene acquistata per 25 milioni di sterline dal celebre sito british di acquisti di automobili Cazoo, nel 2021. E allora, avanti tutta con tecnologie digitali, auto d’epoca e imprenditoria: una combinazione che è l’essenza di Car & Classic e che per Tom è il non plus ultra, quello che più gli piace fare. Anche in questo caso si è trattato di un’azienda in stallo in cui ha visto una potenzialità di sviluppo. Il sito funzionava, era il più grande del settore nel Regno Unito ma non v’era giro di denaro, nessuno acquistava nulla.

Era portato avanti da una sola persona, che guadagnava attraverso inserzioni pubblicitarie: un modello di business decisamente troppo tradizionale per le vedute futuristiche del giovane appassionato. “Car & Classic era il mio lavoro dei sogni”, ricorda. Il momento in cui è divenuto realtà, dopo tre anni di tentativi di acquisto, è stato peraltro il giorno del suo compleanno.

“Il bello era che potevamo inventare tutto da zero, spiega entusiasta, l’intera attività del sito era da riscrivere e allora abbiamo pensato alla formula delle aste perché era un metodo di vendita nuovo, molto efficace e sicuro. La prima è andata online nel giugno del 2020, e da allora la quantità di auto messe all’asta sulla piattaforma, circa una ventina ogni giorno, supera di gran lunga anche i totali annuali delle grandi case di aste fisiche. Il fatturato del sito è passato da 600mila a 6 milioni di euro.”

“Per prima cosa abbiamo modernizzato la parte informatica, che era vecchia di 13 anni – illustra l’esperto. Poi, dopo le aste e gli annunci, abbiamo inserito anche il magazine, che con articoli in uscita ogni giorno contribuisce a creare traffico e ad interessare potenziali clienti”. Certo, la pandemia all’inizio ha dato una bella spinta, visto che l’impossibilità di uscire di casa per via dei lockdown ha incentivato l’uso dell’online in molti ambiti, ma anche in seguito i risultati si sono mantenuti. Ad oggi Car & Classic è una potenza con 500mila persone registrate, iscritte alla newsletter e pronte a fare rilanci nelle aste. Riscontra una crescita del 100 per cento all’anno e nel 2022 ha anche acquisito il vasto sito di annunci francese LesAnciennes.com.  Dà lavoro a cento persone, tutte da remoto.

“Abbiamo iniziato a fare colloqui per via telematica e a incaricare team manager dislocati in vari Paesi; questo ci ha consentito di avere i professionisti più bravi e i migliori ingegneri per mantenere il sito veloce e facilmente trovabile. Siamo tutti in Europa per essere allineati con il fuso orario ma non essendo legati a una posizione geografica possiamo valutare più liberamente il livello di skill e intelligenza dei candidati”, prosegue Tom. “Poi, va detto, anche la qualità della vita dei dipendenti, che magari non vedrebbero crescere i figli perché costretti a sprecare ore negli spostamenti, incide nei risultati dell’azienda. Secondo me questo sistema rappresenta il futuro”. Così come è facilmente prevedibile che prenderanno sempre più piede anche gli acquisti delle auto via internet, un’abitudine già molto diffusa nel Regno Unito e in diverse nazioni d’Europa, oltre che in Giappone e Sudafrica, dove Car & Classic è radicata.

Anche in Italia è in aumento, “attualmente sulla piattaforma abbiamo 6.500 veicoli storici in vendita dal Belpaese: un 16% del totale raggiunto in poco più di un anno di lavoro”, precisa Tom Wood. Che è sorpreso della precedente mancanza di un marketplace specializzato in un Paese che ha una tradizione motoristica di grande importanza come l’Italia e nel quale i motori storici sono molto amati. Anche per questo, secondo lui, Car & Classic è andata subito molto bene anche qui. Oltre che, ovviamente, per la sua formula imbattibile con commissione d’asta solo del 6%, spettante peraltro soltanto ai venditori.

Uno dei fattori vincenti del sito è proprio l’immediatezza e la semplicità delle procedure di acquisto e vendita. Che garantiscono il massimo livello di sicurezza grazie al sistema Escrow per la protezione dei pagamenti e grazie a un network di 500 fotografi in tutta Europa, che forniscono più di cento scatti per ogni veicolo. In questo modo viene offerta la massima trasparenza sullo stato dei veicoli. Spesso vengono realizzati anche dei video delle auto per farle vedere in moto e, in generale, tutti gli eventuali difetti delle vetture vengono dichiarati nei testi descrittivi dei lotti. Se poi qualcosa non dovesse risultare conforme, l’acquirente non è obbligato a comprare.

Le classiche più pratiche per avvicinarsi al collezionismo, o anche solo ai raduni e alle gare di regolarità – un vero e proprio sport – sono le Roadster britanniche degli anni Cinquanta e Sessanta, modelli molto godibili, facili da guidare e mantenere come la MG A e la Austin Healey Sprite o 3000. In Italia, fra l’altro, si tengono eventi di motorismo storico spettacolari, a cominciare dalla 1000 Miglia, la regina di tutte le gare di motori che, non a caso, fu definita da Enzo Ferrari “la corsa più bella del mondo”. Su Car & Classic la marca più ricercata in assoluto è Mercedes, con in testa il Pagoda, il celebre coupé degli anni Sessanta della fortunata serie SL.

Anche la tassazione su mezzi d’antan in Italia è favorevole, per cui le auto storiche sono ottime da considerare in un’ottica di investimento. In questo caso si può pensare ad auto di produzione più recente, magari degli anni Ottanta e Novanta, come ad esempio l’Alfa Romeo GTV, la BMW Z3 e la Porsche 911, che classiche lo saranno più avanti. Tra l’altro negli ultimi due anni il mercato ha subito una correzione, il che significa che oggi ci sono alcuni veicoli disponibili a ottimi prezzi.

Articolo pubblicato su Millionaire Edizione  Primavera 2024.

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