Nonostante la Brexit gli italiani scelgono Londra

Di
Melania Guarda Ceccoli
15 Gennaio 2023

Ad oggi gli Italiani sono il 40% in più rispetto al 2016, l’anno in cui la Gran Bretagna ha votato per lasciare l’Unione Europea

 

Chi aveva detto che con la Brexit gli italiani avrebbero desiderato meno vivere a Londra?

Secondo gli ultimi dati dell’Office for National Statistics, la vasta comunità di connazionali residenti nella capitale non cessa di crescere, anzi! Sembra infatti che abbia raggiunto quota 146.000, scavalcando gli indiani (a quota 137.000) come singolo contingente di stranieri più corposo presente nella City e dintorni. Al terzo posto i polacchi (132mila), al quarto i cittadini romeni (111mila) e infine gli spagnoli (99mila).

Secondo l’Office for National Statistics, c’erano 280.000 persone nate in Italia che vivevano nel Regno Unito nel 2021. In realtà nel Regno Unito, secondo i dati più recenti rilevati dal Consolato Generale d’Italia, gli italiani sono ancor di più arrivando a circa 490 mila.

Come si spiega la discrepanza? Innanzitutto, sono dati di due anni fa; ma soprattutto, secondo il console generale Domenico Bellantone, è probabile che gli inglesi abbiano contato solo i cittadini italiani nati nel Regno Unito. In Gran Bretagna non esiste più lo Ius Soli, quindi non si acquisisce la cittadinanza con la nascita. Se un bambino nasce da genitori italiani residenti in Gran Bretagna, risulta all’anagrafe britannica come un italiano che vive nel paese e non come un cittadino inglese. Solo se la madre ha il permesso di vivere permanentemente nel Regno Unito prima del parto, il figlio otterrà automaticamente la cittadinanza britannica.

Londra è quindi rimasta l’area con la percentuale maggiore di residenti non nati nel Regno Unito nell’anno terminato a giugno 2021; si stima che il 37% non fosse nato nel Regno Unito, mentre il 21% fosse cittadino non britannico.

L’autorità locale con la più alta percentuale di residenti non nati nel Regno Unito è stata Kensington e Chelsea (53%), l’area più amata proprio dagli italiani. Le autorità locali con la più alta percentuale di residenti di nazionalità non britannica sono state Hounslow, Kensington e Chelsea (entrambe 31%).

L’età media della comunità italiana è più bassa di quella nazionale (37 anni contro i 46 della popolazione residente in Italia). I minorenni sono circa il 22%, mentre gli anziani poco meno del 10%. La maggioranza di chi lascia lItalia per Londra è un giovane che è alla ricerca di un lavoro.

Londra quindi, ma tutto il Regno Unito, è ancora attraente dal punto di vista lavorativo, nonostante la Brexit sia sempre più un ostacolo, soprattutto per quel settore dell’hospitality dove prima gli italiani facevano da padroni e che invece adesso, ristoranti e alberghi, fanno fatica a trovare.

Ne sanno qualcosa anche le università che, secondo UK Universities and Colleges Admissions Service, hanno visto un crollo degli scritti. Sarà forse colpa delle rette triplicate?

Tra AIRE e Settle Status

Se prima, chi emigrava, non sentiva la necessità di iscriversi all’AIRE, ora con la Brexit è diventato necessario, così come il tanto agognato Settle Status. Si calcola infatti che gli italiani nel Regno Unito non iscritti siano un 30% rispetto alle cifre ufficiali e che dunque gli italiani realmente nel paese siano circa 650mila. Il permesso di soggiorno però è diventato obbligatorio. Ecco, quindi, che gli ultimi dati del 2022 appena calcolati dal consolato parlano di 23mila nuovi iscritti. Nuovi iscritti ossia nuovi arrivati e persone che vivevano già in Inghilterra ma che si sono regolarizzati.

Insomma, Londra è ancora la meta preferita!

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