Negli Stati Uniti, una delle prime mosse di Donald Trump al suo ritorno alla Casa Bianca è stata firmare un ordine esecutivo che introduce una nuova definizione di “sesso” per il governo federale. Secondo questa definizione, esistono solo due sessi, maschile e femminile, e questa distinzione dovrebbe essere riportata su documenti ufficiali come passaporti e politiche federali, ad esempio nelle carceri.
A prima vista, questa mossa ha fatto molto scalpore: alcuni titoli di giornale hanno dichiarato che Trump, con una sola firma, ha “cancellato i diritti delle persone transgender“. Tuttavia, la realtà è molto più complessa, e molte delle disposizioni contenute in questo ordine non entreranno immediatamente in vigore e potrebbero sfumare nello ‘show’ della prima giornata di presidenza.
Cos’è un ordine esecutivo e cosa può fare davvero?
Negli Stati Uniti, un ordine esecutivo è uno strumento che il presidente può usare per dare indicazioni alle agenzie del governo federale su come applicare le leggi esistenti o per impostare delle priorità politiche. Tuttavia, non può cambiare direttamente le leggi o imporre regole che violano la Costituzione. Per farlo, sarebbe necessario il coinvolgimento del Congresso (l’equivalente del Parlamento italiano), che deve approvare nuove leggi per rendere queste modifiche definitive.
Ad esempio, l’ordine di Trump prevede che il governo federale riconosca il sesso solo come “maschio” o “femmina” e non tenga conto di altre identità di genere (come non binario o intersex). Ma affinché questa definizione diventi legge, il Congresso dovrebbe approvarla. Trump ha dato 30 giorni a un suo collaboratore per preparare un disegno di legge in tal senso, che poi dovrà affrontare il lungo processo legislativo.
Cosa cambia subito?
Quasi nulla, almeno per ora. L’ordine esecutivo stabilisce delle indicazioni generali, ma molte delle sue disposizioni richiedono ulteriori passaggi burocratici o l’approvazione di nuove normative. Inoltre, molte parti dell’ordine saranno probabilmente contestate in tribunale, visto che toccano questioni delicate come i diritti civili e costituzionali degli individui.
Ad esempio:
- Documenti ufficiali: Per ora, chi possiede un passaporto con una designazione di genere “X” (introdotta nel 2021 per persone non binarie) potrà continuare a usarlo fino alla scadenza. Solo al momento del rinnovo si dovrà rispettare la nuova definizione, sempre che questa entri effettivamente in vigore.
- Carceri federali: L’ordine stabilisce che le donne transgender siano trasferite in carceri maschili e che l’assistenza sanitaria per l’affermazione del genere venga interrotta. Tuttavia, molte di queste decisioni dipendono dai tribunali, che finora hanno garantito l’accesso a trattamenti per i detenuti transgender.
- Sanità (Medicaid): Alcuni stati già offrono copertura per cure legate alla transizione di genere tramite il programma Medicaid. Per eliminarla servirebbe un lungo processo normativo, che potrebbe durare anni e affrontare battaglie legali.
Trump: più dichiarazioni che cambiamenti immediati
Quello che emerge chiaramente è che gli ordini esecutivi di Trump, compreso questo sulla definizione di sesso, sono più che altro dichiarazioni politiche, piuttosto che cambiamenti immediati o conclusivi. Ad esempio, Trump ha già firmato un altro ordine per mettere fine al diritto alla cittadinanza per chi nasce sul suolo americano, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori (jus soli). Tuttavia, un giudice federale ha già dichiarato che una misura del genere non potrebbe mai essere legale senza un emendamento costituzionale.
In pratica, molte delle iniziative di Trump richiederanno anni di iter legislativi, passaggi in tribunale e, spesso, finiranno bloccate dal sistema di controlli e contrappesi previsto dalla democrazia americana.
Il vero impatto a livello sociale
Se è vero che gran parte di questi ordini esecutivi non ha un effetto immediato e richiede un iter complesso, il messaggio che trasmettono ha comunque un impatto immediato a livello di percezione sociale, soprattutto per le persone transgender, gli immigrati e persino i rapporti con i paesi stranieri. Inoltre, come inevitabile, molti cittadini USA e sicuramente gran parte degli ‘spettatori’ internazionali che prendono per assoluti alcuni messaggi social, non sono attenti o consapevoli di questi dettagli legislativi essenziali.
Per le persone transgender, sentirsi negare la propria identità da un presidente degli Stati Uniti non è solo una questione politica: è un attacco diretto alla propria dignità e al proprio diritto di esistere. Lo stesso vale per gli immigrati, che si trovano a dover affrontare un clima di ostilità, alimentato da queste dichiarazioni.
Questi messaggi creano un “fiume in piena” di odio e bullismo, difficile da fermare una volta che inizia. Non importa se alcune di queste politiche non diventeranno mai leggi: il clima sociale e culturale cambia comunque, con effetti che vanno ben oltre i confini americani.
Il rischio di un effetto domino globale
Quello che succede negli Stati Uniti non resta mai confinato lì. Le decisioni prese dalla Casa Bianca, soprattutto su temi così controversi, vengono amplificate dai social media e finiscono per avere ripercussioni globali. Anche in Italia, infatti, stiamo già assistendo a un dibattito acceso su temi legati ai diritti LGBTQ+ e alle politiche migratorie.
Per quanto si possano avere visioni diverse, vicine a quelle di Trump, è importante ricordare che quando si parla della vita di altri esseri umani, è necessario fare un passo indietro. Nessuna decisione politica dovrebbe ignorare l’impatto umano che può avere su milioni di persone.
Gli Stati Uniti sono sempre stati percepiti come un modello di libertà e inclusione, ma scelte come queste rischiano di danneggiare quella reputazione e di innescare conseguenze pericolose anche nel resto del mondo.
Perché ne scriviamo
La nostra missione è quella di ispirare le nuove generazioni di imprenditori e prendere sempre parte per la libertà di parola, di iniziativa privata e soprattutto la libertà degli individui. In passato abbiamo espresso dubbi pesanti per certi atteggiamenti definiti ‘woke’ con i loro eccessi. Non ne facciamo una questione di parte politica.
Abbiamo pensato che fosse utile fare chiarezza su un fatto di cui tutti parlano, ma troppo spesso senza una minima documentazione. Chiunque ha un ruolo di responsabilità politica ed economica, a tutti i livelli, impatta sulla nostra vita e il nostro business. Per fare impresa serve capire il mondo che ci circonda e giudicare la realtà in base alla propria esperienza. Il resto è manipolazione o ‘fuffa’.
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