Sam Bankman-Fried, un tempo considerato un genio nel mondo delle criptovalute, è stato riconosciuto colpevole di gravi accuse di truffa dalla giuria federale di New York. A soli 31 anni, l’uomo dietro al famoso scambio di criptovalute Ftx, potrebbe affrontare fino a 110 anni di prigione per aver sottratto miliardi di dollari ai suoi clienti. I giurati hanno preso la loro decisione dopo cinque ore di riflessione, segnando una fine rovinosa per colui che era un tempo soprannominato il re delle cripto. Durante la sua rapida ascesa, Bankman-Fried aveva attirato l’attenzione di celebrità e aveva fatto generose donazioni politiche.
Il processo, durato un mese, si è concluso con l’accusa che ha dipinto un quadro inquietante delle azioni di Bankman-Fried. Ex collaboratori, pentiti, hanno testimoniato che l’imputato li aveva indotti a falsificare i bilanci e a commettere altri reati, come il trasferimento segreto di fondi dal suo exchange al fondo hedge Alameda Research, da lui stesso controllato. D’altra parte, Bankman-Fried ha cercato di difendersi sostenendo di non aver mai intenzionalmente ingannato nessuno e di essere colpevole soltanto di non aver adottato migliori pratiche di gestione del rischio.
Tuttavia, la procura ha descritto Bankman-Fried come un miliardario senza scrupoli, che ha utilizzato i fondi dei suoi clienti per investimenti rischiosi, acquisti di immobili di lusso e una vita opulenta. Inoltre, si affacciano all’orizzonte nuove accuse di truffa bancaria e corruzione, con un possibile nuovo processo previsto per marzo.
La vicenda di Ftx, che ha subito un drammatico crollo nel 2022 a seguito di sospetti di fragilità finanziaria e truffe, serve come monito a diffidare degli investimenti nel trading e nel volubile mondo delle criptovalute. Bankman-Fried, un tempo acclamato, ora attende la sua condanna, fissata per il 28 marzo del prossimo anno, mentre il mondo riflette sulla fragilità e sui rischi delle finanze digitali.