PALERMO, CAPITALE DELLA CULTURA 2018

Di
Silvia Messa
1 Febbraio 2017

Palermo è la città scelta come Capitale italiana della cultura 2018: un premio in denaro e uno stimolo allo sviluppo, per tutti.

Progetti per rivitalizzare la città, iniziative tra cultura e impresa, nuove attrattive per il turismo: Palermo vivrà un periodo positivo e di grande attività, perché ha presentato progetti di sviluppo che hanno convinto. Così, è stata scelta come Capitale Italiana della Cultura 2018 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. La decisione è stata comunicata ieri, 31 gennaio 2017, dal Ministro Dario Franceschini.

Le città candidate

Dietro questa scelta, c’è il lavoro di una commissione che ha vagliato la candidatura di altre città: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna Recanati, Settimo torinese, Trento e l’ Unione dei comuni elimo-ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice). Alla fine, Palermo ha “vinto e convinto” tutti.

 

Le motivazioni del Mibact

“La candidatura è sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Il progetto è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura a che interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità”.

Premiare la capacità di fare

Al di là di questa comunicazione con un linguaggio “tecnico”, il presidente della commissione, Stefano Baia Curioni, ha fatto alcune osservazioni interessanti: «Giudicare una città? È presuntuoso. Questo non è un concorso di bellezza per città, non si giudica il patrimonio culturale, non si guarda al passato. O al confronto potenza-energia. Non è una gara a chi può spendere di più. Il premio è dato alla capacità di progetto, alla capacità di trasformare la cultura in carne, in sangue, in futuro e in cittadinanza. All’equilibrio tra diverse componenti di un progetto, a politiche culturali che possono avviare una trasformazione, rendere le città più attrattive per il turismo, aumentare i consumi, attirare risorse umane ad alta qualificazione, bilanciando gli effetti della disindustrializzazione. E nel contempo aprire le città, renderle più accoglienti, inclusive e tolleranti, da un punto di vista sociale».

 

Palermo e la cultura dell’accoglienza

«La cifra culturale più significativa e che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza. Rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso ed essere e restare uguale» ha dichiarato Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo. In effetti, Palermo è da sempre una città multietnica, crogiuolo di culture, mercato di sapori e colori di tutto il Mediterraneo. «Chi risiede a Palermo diventa palermitano. Il migrante che arriva a Palermo è un ex migrante» ha detto Orlando. Ma Palermo è anche una città piena di problemi: mafia, disoccupazione, malesseri sociali… Forse il premio è un’altra occasione per affrontarli.

Un premio per Palermo…

Palermo riceverà un milione di euro e l’esclusione dal patto di stabilità delle spese per gli investimenti necessari per realizzare i progetti. Il totale degli investimenti previsti, ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, è di 6,5 milioni di euro. Serviranno per tanti progetti, tra cui il Festival delle letterature migranti, il coro arcobaleno, la Biennale di arte sacra e quella dell’Arcipelago Mediterraneo. E Manifesta, «la più grande biennale di arte itinerante che nel 2014 si è tenuta a San Pietroburgo con un milione e 400mila visitatori. Nel 2016 sarà a Zurigo e nel 2018 si terrà a Palermo, segno di un cammino che ha compiuto la città. Ed è stata scelta Palermo rispetto a Praga e città svedesi per questo nostro messaggio di arte migrante, di contaminazione» ha dichiarato Orlando.

 I benefici per tutti

«Devo riconoscere che è stata una vittoria di tutti perché siamo stati capaci ognuno di narrare le bellezze dei nostri territori» ha detto Orlando. Se Palermo riceve denaro e vantaggi, anche le altre città in lizza hanno una spinta. «Abbiamo visto che questa competizione virtuosa genera un meccanismo di partecipazione condivisa. Essere nella short list è un po’ come ricevere una nomination all’Oscar: consente di lavorare molto anche in termini di progettazione e promozione» ha dichiarato Dario Franceschini. «Nel 2018 verrà designata la capitale italiana del 2020 che avrà quindi due anni a disposizione per realizzare al meglio il progetto».

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