Verità o fake news? Una notizia che l’Italia non riesce digerire.
Era il 3 gennaio 2023 quando la Commissione Europea ha approvato la commercializzazione nell’Unione Europea di prodotti a base di farina di grillo. Ma da qui a dire che l’UE ha imposto l’uso della farina di grilli, che può persino portare allergie ad alcuni consumatori, c’è una bella differenza. Ma è sicuramente un argomento succulento per teorie complottiste che parlano di avvelenare l’umanità e ridurre così la popolazione del pianeta. Ma partiamo dall’inizio.
E120
Se pensate che la farina di grillo sia il primo alimento che mangiamo a base di insetto vi sbagliate di grosso. L’E120, o cocciniglia, si trova in tantissimi prodotti, anche comuni, come yogurt, caramelle gommose e surimi.
Nel 2017 l’allarme era giunto da una organizzazione No profit statunitense, il Center for Science in the Public Interest di Washington, che aveva così lanciato una petizione per costringere le più grandi marche produttrici di yogurt a eliminare dai loro prodotti questo colorante di origine animale.
Come si legge nel sito del Parlamento Europeo, l’E120 è un colorante rosso ottenuto dalla cocciniglia. Il fluido dei coleotteri viene mescolato con altre sostanze (ad es. stagno) per renderlo più resistente al colore. Il colorante è utilizzato in vari prodotti alimentari ben noti – cioccolato, bevande allo yogurt, ecc. – così come nei prodotti farmaceutici. Per ottenere la colorazione si versa sugli insetti dell’acqua calda (dopo di che si asciugano), si macinano e si cuociono a vapore. Per ottenere 1 kg di E120 sono necessari 155.000 insetti.
il 13 giugno 2013 i media avevano riferito che una partita di cioccolato europeo era stata bloccata in Cina perché conteneva questo colorante. Anche l’EFSA ha studiato possibili reazioni allergiche all’E120. Si dice che l’iperattività nei bambini sia un altro possibile effetto collaterale.
La farina di grillo in politica
Prima della farina di grillo, nel 2021 la Commissione Europa aveva già approvato la vendita e il consumo della farina delle tarme essiccate e della locusta migratoria, che compaiono per legge sulle etichette e sulle confezioni dei cibi.
Negli ultimi mesi si è così andata costruendo una fake news in tutta Europa secondo cui l’UE sta “costringendo” le persone a mangiare insetti e le sue versioni sono arrivate anche in Inghilterra, dove l’ex leader del Partito per l’indipendenza del Regno Unito (UKIP) Nigel Farage ha dichiarato nel suo programma GB News: “Ci sono state molte persone che hanno puntato il dito contro il World Economic Forum, dicendo che hanno questi piani malvagi per il nostro futuro. E uno di questi è che saremmo tutti costretti a mangiare insetti. “Un’assoluta assurdità, ho pensato… fino ad ora. Sull’etichetta del cibo si leggerà “Acheta Domesticus”. Quindi capiremo appieno cosa significa, ovviamente.
“Stiamo per inserire insetti prodotti in serie nel nostro cibo”, ha detto Farage, riferendosi all’allineamento generale del Regno Unito con l’UE sugli standard alimentari. “Direi che è tempo per una vera e propria Brexit. Non voglio locuste per colazione!”
In Italia invece abbiamo il vice-premier Matteo Salvini: «Polvere di grillo… No, grazie. Se qualcuno in Europa ha piacere a mangiare insetti faccia pure, per i miei figli preferisco i sapori e i profumi della nostra terra e li difendo. E voi?».
Anche la Francia non è da meno con il senatore Laurent Duplomb che si è offeso per la decisione in materia di alimenti che autorizza il consumo di insetti. “Sapete che il 3 gennaio il presidente della Commissione europea ha autorizzato un nuovo alimento? È una farina parzialmente sgrassata, incorporata in molteplici ricette. Da ieri questa farina si trova, senza informazioni chiare al consumatore, in pane, biscotti, salse, piatti lavorati, pizze, dolciumi, pasta, ecc. “. “Come siamo arrivati qui, dovendo mangiare grilli quando la Francia è il paese della gastronomia e dei terroir? »
“Questa Commissione europea che cede alle lobby anti-carne e che mina la nostra agricoltura e la nostra cultura gastronomica: non la voglio più! Sosteniamo la farina di grano francese piuttosto che la farina di grilli. Sosteniamo lo zucchero francese, piuttosto che gli insetti dall’Asia! »
“Invito coloro che desiderano mangiare i grilli a venire a mangiarli direttamente nei miei prati: saranno naturali, interi, non macinati e non lavorati! A tutti gli altri consiglio di continuare a mangiare una buona costata di manzo!
I grilli sono passati anche all’interno delle cerchie filorusse, dove l’ex ministro degli interni della Bulgaria Rumen Petkov, leader del partito filorusso Abv, ha parlato dell’introduzione dei nuovi alimenti come un “crimine contro l’Europa”.
Ha poi proseguito accusando la Commissione europea di essere “pronta a uccidere i nostri bambini europei”, che ha suggerito di mangiare inconsapevolmente i prodotti degli insetti nei loro snack preferiti.
Anche se le approvazioni dell’UE non rendono obbligatoria la farina di grillo in nessun prodotto alimentare, alcuni politici hanno visto le autorizzazioni come un’imposizione da cui i loro paesi devono essere protetti dal governo nazionale.
I Paesi dove già si mangiano insetti
Ma nel mondo si stima che il consumo di insetti avvenga attualmente in circa 140 paesi, più comunemente nell’Asia orientale e nell’Africa centrale e meridionale. Un rapporto del 2013 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha stimato che il consumo di insetti era “praticato regolarmente da almeno 2 miliardi di persone in tutto il mondo” e che “più di 1.900 specie sarebbero state utilizzate come cibo”.
L’Acheta domesticus in particolare viene già consumato in Laos, Cambogia, Ghana, Messico, Repubblica Democratica del Congo, Kenya e Tailandia, dove circa 20.000 allevamenti coltivano i grilli. Il prodotto è inoltre approvato per l’uso negli alimenti in Australia, Nuova Zelanda, Svizzera, Canada e Stati Uniti.
Il prezzo della farina di grillo
Il prezzo della farina tipo 0 è di circa 1,40 euro al kg. Quella di grillo, va dai 50 ai 90 dollari. Quindi non dovremmo preoccuparci. Costa davvero troppo per diventare un alimento comune!
Per non parlare della possibilità di incorrere in pericolose allergie. Ecco perché verrà sicuramente segnalata la presenza nelle confezioni.