Record europeo di €105 milioni raccolti da una ‘neonata’ startup

Record europeo di €105 milioni raccolti da una ‘neonata’ startup

Di
Ilena Ilardo
1 Luglio 2023

Mistral AI, la startup francese fondata da ex ricercatori di Google e Meta, punta a diventare il maggiore competitor di ChatGPT.

 

A sole quattro settimane di vita Mistral AI, che punta a diventare top player nel campo dell’intelligenza artificiale generativa basata sul testo entro il 2024, è la startup che detiene il record del più grosso seed round europeo mai realizzato.

E nonostante punti a diventare un competitor di ChatGPT e Bard, il prodotto di Mistral AI non esiste ancora. Quello che ha convinto gli investitori è stato il pitch (su Google Doc) dei fondatori: l’ex DeepMind Arthur Mensch e gli ex Meta Timothée Lacroix e Guillaume Lample.

Con la cifra raccolta nel primo round, la startup francese è attualmente valutata a 240 milioni di euro. Tra i principali investitori figurano Lightspeed Venture Partners, uno dei primi sostenitori di aziende tra cui Snapchat, l’ex capo di Google Eric Schmidt e la banca di investimenti francese Bpifrance.

 

Il pitch di Mistral AI

Nel comprendere le ragioni dietro il successo repentino della startup senza ancora un effettivo prodotto, il pitch di Mensch e co. è fondamentale.

I fondatori, che si conoscono dai tempi della scuola, hanno puntato sulle loro competenze nel settore dell’intelligenza artificiale. Come sostengono nel documento, sono poche le persone al mondo con esperienza nella costruzione di modelli di grandi dimensioni come GPT-4, un “fattore limitante per la creazione di nuovi attori economici sul campo”.
Un altro punto di forza della startup è che si vuole concentrare sulla creazione di un modello open-source, utilizzando quindi solo dati pubblicamente disponibili.

Secondo i fondatori, l’Europa deve “ancora vedere la comparsa di un vero concorrente” nella realizzazione di modelli di apprendimento di grandi dimensioni, quindi addestrati su un’ingente quantità di dati.

Come si legge nel pitch, mentre i big player adottano solitamente un approccio “chiuso” alla tecnologia di AI generativa, l’open source consentirebbe di creare modelli migliori, più velocemente. Grazie all’approccio open-source la compagnia avrebbe anche accesso ai “migliori ricercatori” sul mercato.

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