Regione Sardegna stanzia 360 milioni per l’innovazione locale e rurale

La regione Sardegna stanzia 360 milioni per l’innovazione locale e rurale

Di
Laura Fois
15 Giugno 2023

L’ambizione è quella di far rinascere i territori, in particolare i Comuni sardi sotto i 3mila abitanti, sostenendo la ripresa economica per contrastare lo spopolamento e la denatalità. I dati correnti e le proiezioni sono preoccupanti: secondo dati Istat, nel 2040 l’Isola conterà 1,4 milioni di abitanti con un’età media di 51 anni e nel 2030 il 40% dei sardi vivrà da solo.

Per questo, la Regione Sardegna ha messo sul piatto 360 milioni, spalmati su vari interventi: dal bonus nascita ai mutui per la prima casa fino alle agevolazioni per le attività produttive. Quest’ultima norma prevede la concessione di un contributo da 15mila a 20mila euro per l’apertura di nuove attività e una misura di accompagnamento delle imprese (comprese le nuove) che prevede un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle tasse versate. Al fianco della politica, da qualche anno si stanno affacciando sempre più (e spesso in sordina) iniziative di manager e professionisti trentenni che hanno a cuore una ricrescita felice e ragionata dei territori. Ecco qualche esempio.

 

Maurizio Orgiana, dopo una lunga esperienza nel settore del turismo, è oggi un destination manager che si occupa di marketing territoriale e formazione. Il progetto “Sardegna, il cuore”, di cui Orgiana è temporary manager, punta a riunire 53 Comuni della Barbagia (regione montuosa della Sardegna centrale) per creare un’identità di marca unica e un’offerta turistica che duri tutto l’anno nelle zone più interne dell’Isola, concentrata su tre fattori: sostenibilità, benessere, eccellenze gastronomiche e artigianali.

“Abbiamo indetto una manifestazione d’interesse per trovare 150 operatori del territorio ai quali offrire percorsi di formazione gratuiti, e in più la possibilità di creare insieme al management dell’iniziativa una carta di qualità dei servizi da offrire, tramite percorsi di progettazione partecipata e occasioni di networking. Così si investe sulle professionalità locali e nascono nuovi mestieri. In più il progetto prevede un’innovazione di processo: abbiamo ideato una bussola digitale, cioè una piattaforma che utilizzando degli algoritmi crea una serie di itinerari che permettono al potenziale turista di crearsi il proprio percorso e timing di viaggio”. In pratica una tailor made experience.  

 

Treballu hub a Laconi, Comune dell’Oristanese nel centro della Sardegna, nasce  nel 2019 con l’idea di essere uno spazio di coworking e coliving rurale per nomadi digitali da tutto il mondo. “Questo aspetto lo portiamo avanti tuttora – dice il fondatore, Carlo Coni -.

Oggi lavoriamo per diventare un centro di innovazione territoriale, non solo per startup, ma un luogo di incontro e di cultura che si occupi anche di imprenditoria e innovazione sociale. I progetti sono indirizzati in primis alla comunità locale, proprio con la voglia di migliorare il paese e i suoi abitanti, quindi di scongiurare lo spopolamento. Una delle nostre ambizioni è quella di creare un’offerta turistica legata all’identità locale”.

 

Federico Esu è un sardo che vive a Bruxelles, dove lavora come advisor strategico per il programma “Consiglio Europeo dell’Innovazione” della Commissione Europea. Ideatore del podcast Itaca (lanciato nel 2021), dove chiacchiera con persone “che partono, restano, tornano, o che arrivano per la prima volta in Sardegna”, ha presentato, durante un evento chiamato “Ri-popoliamo” a Campidarte (un agriturismo, spazio eventi, centro per residenze artistiche e produzioni artigianali situato tra le campagne del Sud Sardegna), il progetto Nodi, che mira a connettere e attrarre “il capitale umano e sociale della Sardegna creando una comunità internazionale e intergenerazionale di grande valore e potenziale”.

 

Giuseppe Salis è un project designer nel campo dello sviluppo locale che assiste i comuni e le loro associazioni, specialmente in spopolamento, nella progettazione di strategie di rigenerazione. Gli strumenti per sostenere le amministrazioni sono i più vari, dai programmi europei a gestione diretta fino al PNRR. Oltre alla mera scrittura dei progetti si prodiga anche nel networking tra enti diversi, sia su scala regionale che internazionale.  È il progettista di “Alboergo – Ospitalità diffusa a Villanova Monteleone”, progetto di rigenerazione e valorizzazione culturale finanziato dall’Avviso Borghi Linea B nell’ambito del PNRR.

Il progetto prevede un intervento multidirezionale che metta al centro della rinascita del paese gli elementi caratterizzanti la cultura plurisecolare locale intesa nel senso più ampio e i cittadini come protagonisti di un nuovo approccio. Le azioni sono state messe a sistema interagendo sia con le associazioni culturali e turistiche locali sia con professionisti di primissimo piano del turismo culturale, oltre che con il Dipartimento di Economia dell’Università di Cagliari, con il ruolo di monitorare gli impatti attraverso una ricerca che vedrà l’attivazione di 2 dottorati specificamente dedicati al progetto.

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