Il mondo delle startup è spesso considerato un ambiente dinamico e innovativo, in cui giovani talenti possono crescere rapidamente e sperimentare nuove idee. Tuttavia, come emerge da un recente sondaggio condotto da Sifted, questo ambiente presenta anche notevoli sfide, soprattutto per quanto riguarda la qualità della leadership, la gestione dei team e le aspettative di giovani alle prime esperienze lavorative.
Il sondaggio ha coinvolto dipendenti di startup, prevalentemente provenienti dal Regno Unito (43%), Germania (16%) e Paesi Bassi (7,5%), e ha messo in luce diverse criticità legate al ruolo dei manager nelle startup.
La preparazione dei manager nelle startup
Un dato allarmante che emerge dal sondaggio è che quasi due terzi (63%) dei partecipanti ritiene che solo una minoranza dei manager incontrati nelle startup sia realmente preparata per il ruolo che ricopre. Molti dipendenti hanno lamentato una mancanza di capacità di leadership e una comunicazione inefficace da parte dei loro superiori. Una delle critiche più frequenti riguarda la promozione troppo precoce dei giovani a posizioni manageriali, spesso senza un’adeguata formazione o senza aver sviluppato le necessarie competenze trasversali, come l’empatia e la capacità di gestire le relazioni interpersonali. Questo fenomeno è stato descritto da un partecipante come il trattamento della crescita professionale come una semplice lista di compiti da completare, piuttosto che un percorso di sviluppo personale e professionale.
Supporto e obiettivi chiari: una mancanza diffusa
Un altro aspetto che lascia a desiderare è il supporto offerto dai manager ai loro dipendenti, sia a livello personale che professionale. Solo il 4,5% degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto obiettivi chiari dai propri manager, mentre il 54% ha affermato che solo alcuni dei loro superiori sono stati in grado di stabilire obiettivi definiti. Questo problema è spesso attribuito all’incapacità dei manager di comprendere o adattarsi alle esigenze in continua evoluzione di un’azienda in crescita. Inoltre, solo il 15% dei partecipanti ha riferito di aver ricevuto un vero supporto personale dai propri manager, il che evidenzia una carenza significativa nel creare un ambiente di lavoro emotivamente sicuro e di supporto.
1-1: un’opportunità sprecata
Le riunioni individuali (1-1) sono considerate uno strumento cruciale per la gestione e lo sviluppo del personale. Tuttavia, il sondaggio rivela che il 56% dei partecipanti non trova queste riunioni efficaci. Le principali critiche riguardano la mancanza di un’agenda chiara, la scarsa preparazione dei manager e il fatto che spesso queste riunioni diventano un semplice esercizio di routine, privo di contenuti utili. Alcuni dipendenti hanno descritto queste sessioni come momenti in cui i manager parlano di sé stessi piuttosto che concentrarsi sullo sviluppo e il supporto del proprio team.
La cultura dell'”always on” e il micromanagement
Un aspetto che caratterizza molte startup è la pressione a essere sempre disponibili, anche durante le ferie o i congedi parentali. Il 55% dei partecipanti ha riportato esperienze di questo tipo, con alcuni che lo considerano parte integrante del lavoro in una startup, mentre altri lo trovano invasivo e dannoso per l’equilibrio tra vita privata e lavoro.
Un’altra questione critica è il micromanagement: ben il 73% degli intervistati ha riferito di essere stato micromanaged dai propri superiori. Questo atteggiamento è spesso visto come una mancanza di fiducia nei confronti dei dipendenti e può rallentare i progetti e aumentare il livello di frustrazione. Alcuni partecipanti hanno anche raccontato episodi estremi, come un CEO che si piazzava dietro la scrivania di un dipendente per monitorarne costantemente il lavoro, creando un ambiente di lavoro opprimente.
Discriminazione e molestie: un problema persistente
Il sondaggio ha inoltre rivelato che il 52% dei partecipanti ha sperimentato situazioni di bullismo, molestie o discriminazione sul posto di lavoro. Sono state segnalate minacce ricevute tramite Slack a tarda notte, commenti sessisti da parte di manager maschi e promozioni negate a persone appartenenti a minoranze. Un partecipante ha osservato che le posizioni di leadership e le promozioni sono ancora inaccessibili per molte persone di colore, donne e coloro che non partecipano ai rituali sociali post-lavoro, come le bevute.
Cosa rende una persona ‘un buon manager’?
Nonostante le molte critiche, il sondaggio ha anche messo in luce quali caratteristiche rendono un buon manager nelle startup. L’empatia, la buona comunicazione, la capacità di delegare, la volontà di offrire supporto emotivo e professionale e la capacità di stabilire obiettivi chiari sono stati citati come elementi chiave. Un buon manager, secondo i partecipanti, è colui che riesce a creare chiarezza nel caos, supporta i dipendenti nel dare il meglio di sé e li aiuta a crescere, sia a livello personale che professionale. Un esempio emblematico riportato da un partecipante riguarda un ex manager che permetteva di sentirsi vulnerabili e sicuri, spingendo i dipendenti a dare il massimo e credendo sempre nelle loro capacità.
L’ambiente delle startup, pur essendo un terreno fertile per l’innovazione e la crescita rapida, presenta notevoli sfide in termini di leadership e gestione dei team. Il sondaggio di Sifted evidenzia come molti manager nelle startup siano impreparati per il ruolo, con conseguenze negative sul morale e sulla produttività dei dipendenti.
Ci sarebbe anche da valutare se le stesse aspettative dei dipendenti siano ben riposte o ci si aspetta che una startup possa essere un ambiente più familiare che aziendale e quindi estraneo a certe dinamiche. La realtà è che in aziende meno strutturate serve essere disponibili ad adattarsi a continui cambiamenti e necessità e non sempre è colpa di chi guida, soprattutto se è alla prima esperienza da founder.
Tuttavia, esistono anche esempi positivi di leadership, che dimostrano come un buon management possa fare la differenza nel creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Per migliorare la situazione, è essenziale che le startup investano nello sviluppo delle competenze manageriali, promuovendo un approccio più empatico e orientato al supporto dei propri team. Ma per questo ci vogliono una certa cultura aziendale, tempo e risorse, qualcosa di cui ogni impresa all’inizio è particolarmente scarsa.
Sostieni Millionaire e i suoi collaboratori
Hai appena letto questo articolo gratuitamente, senza alcun banner pubblicitario o paywall. Questa è una scelta editoriale di Millionaire.it, perché crediamo nel valore della condivisione libera delle idee. Tuttavia, ogni articolo rappresenta il frutto del lavoro di più collaboratori. Se apprezzi il nostro impegno, ci sono diversi modi con cui puoi sostenere Millionaire nel suo lavoro quotidiano.
Puoi acquistare la versione digitale del nostro magazine (a soli € 2.50) oppure offrire, come tuo gesto di apprezzamento, un token che andrà direttamente a chi ha scritto questo articolo CLICCANDO QUI.
Grazie per il tuo supporto!
Non dimenticare di iscriverti alla nostra newsletter QUI e di seguirci sui social per rimanere sempre aggiornato.