Che si stia partendo per un weekend o per le vacanze estive, il cellulare è probabilmente la prima cosa che si mette nella borsa.
Alcuni anni fa si spegneva il telefono in aeroporto e si utilizzava solo per le emergenze, per evitare i costi di roaming. Ma i telefoni sono diventati le mappe, i biglietti dell’aereo e le macchine fotografiche, oltre alle funzioni di normale telefono, ricezione dei messaggi ed email, quindi probabilmente spegnerlo oggi non rientra nelle nostre capacità, a meno che non si stia partendo per un periodo di digital detox.
Il 68% degli intervistati in una recente ricerca americana utilizza il telefono per motivi di lavoro anche in vacanza, soprattutto Gen Z e Millennials.
Ma il problema non è dovuto al datore di lavoro che pretende che il proprio impiegato risponda alle email. Il problema sta proprio nel lavoratore, che non riesce a staccare dal lavoro perché vuole sentirsi indispensabile.
È questo il problema del “busy bragging”, la tendenza a vantarsi di essere sempre occupati e che ci porta a sentirci soddisfatti di noi stessi solo se non abbiamo tempo libero. Sul tema ne ha scritto Silvia Bellezza, docente di Psicologia del marketing alla Columbia Business School, che sul tema ha pubblicato uno studio sul Journal of Consumer Research: ”L’assenza di tempo libero è il nuovo status symbol”.
Ma quante volte guardiamo il telefono?
La maggior parte degli intervistati controlla il telefono tra le 2 e le 5 volte all’ora, quindi da 32 a 80 volte al giorno. Il 10% ha ammesso di controllare più di 10 volte all’ora, che significa più di 160 volte al giorno! Insomma, è giunta l’ora di riscoprire il vero relax!