I ministri dell’Interno dell’Unione Europea hanno dato il via libera all’ingresso di Romania e Bulgaria nella Zona Schengen, l’area che consente la libera circolazione di persone, merci e servizi senza controlli alle frontiere interne. Questa decisione, attesa da anni, rappresenta non solo un importante passo avanti per i due Paesi balcanici, ma anche una straordinaria opportunità per le imprese italiane, in particolare le PMI, che vedranno facilitati gli scambi e gli investimenti.
Una decisione che rafforza i legami economici con l’UE
L’ingresso nella Zona Schengen di Romania e Bulgaria è stato ostacolato a lungo da Paesi come Austria e Olanda, preoccupati per i possibili rischi di immigrazione clandestina e problemi di sicurezza. Tuttavia, gli sforzi di Bucarest e Sofia per rafforzare i controlli alle frontiere esterne e allinearsi agli standard europei hanno convinto anche gli ultimi scettici. Dal 1° gennaio 2025, le frontiere terrestri – cruciali per i flussi economici – saranno completamente integrate nella rete Schengen.
La presenza economica italiana in Romania
La Romania è uno dei principali partner economici per l’Italia nell’Europa dell’Est. Secondo i dati più recenti, nel Paese operano circa 50.000 aziende italiane, di cui 20.000 attive (le rimanenti sono inattive o società di partecipazioni), molte delle quali sono piccole e medie imprese (PMI). Gli investimenti italiani in Romania hanno superato i 9,1 miliardi di euro nel 2023, con una presenza significativa nei settori manifatturiero, agroalimentare, edilizio e tecnologico.
Le PMI italiane in Romania approfittano di costi del lavoro più bassi rispetto alla media dell’Europa occidentale, di una forza lavoro qualificata e di un mercato interno in crescita. L’Italia è il secondo partner commerciale della Romania dopo la Germania, con scambi bilaterali che includono macchinari, prodotti chimici, tessili e agroalimentari. Inoltre, il settore tecnologico sta emergendo come un’area di grande interesse, grazie alla crescente digitalizzazione del Paese.
Secondo Giovanni Pometti, segretario generale della Camera di Commercio Italiana per la Romania, “l’adesione alla Zona Schengen non solo faciliterà la logistica e i trasporti, ma renderà la Romania ancora più attraente per gli investimenti italiani, in particolare nei settori dell’energia rinnovabile, dell’agro-business e delle nuove tecnologie.”
La presenza economica italiana in Bulgaria
Anche la Bulgaria ha un forte legame economico con l’Italia. Nel 2023, oltre 13.000 aziende italiane erano attive nel Paese, generando un fatturato totale di circa 5 miliardi di euro e impiegando 60.000 lavoratori. L’Italia è il quarto partner commerciale della Bulgaria, dopo Germania, Romania e Turchia, con un interscambio commerciale che ha raggiunto i 6,5 miliardi di euro nel 2023.
Le PMI italiane in Bulgaria operano prevalentemente nei settori della manifattura leggera, dell’energia, dell’edilizia e dell’agroalimentare. Secondo Anselmo Caporossi, segretario generale della Camera di Commercio Italiana in Bulgaria, “l’ingresso del Paese nella Zona Schengen sarà un forte stimolo per le imprese italiane, riducendo i tempi e i costi legati alla logistica e favorendo nuovi investimenti, soprattutto nei settori legati alla transizione verde e alla sostenibilità.”
Uno studio dell’Istituto di Ricerca Economica dell’Accademia Bulgara delle Scienze stima che l’adesione alla Zona Schengen potrebbe generare benefici economici per la Bulgaria pari a circa 1,63 miliardi di leva all’anno (833 milioni di euro).
Impatti positivi sulle PMI italiane
Per le piccole e medie imprese italiane, l’ingresso di Romania e Bulgaria nella Zona Schengen rappresenta una svolta, in quanto:
– Riduce i costi logistici: l’eliminazione dei controlli alle frontiere velocizzerà il trasporto di merci, abbassando i costi operativi.
– Aumenta la prevedibilità delle operazioni commerciali: meno burocrazia significa maggiore efficienza nei processi import-export.
– Facilita l’espansione nei mercati locali: una maggiore integrazione nell’UE rende i due Paesi più stabili e attraenti per gli investimenti a lungo termine.
– Semplifica la mobilità delle persone: manager, lavoratori e turisti potranno spostarsi più facilmente, incentivando anche il turismo imprenditoriale.
Settori di maggiore interesse
I settori che potrebbero beneficiare maggiormente includono:
– Tecnologie e innovazione: con crescenti investimenti in infrastrutture digitali, Romania e Bulgaria offrono opportunità significative per le imprese italiane del settore tecnologico.
– Agro-business: i due Paesi dispongono di ampie aree agricole e di un mercato in espansione per prodotti e macchinari italiani legati all’agricoltura.
– Energia e sostenibilità: la transizione energetica è una priorità sia in Romania che in Bulgaria, con numerosi incentivi per progetti legati a fonti rinnovabili e sostenibilità.
Una nuova fase per i rapporti Italia-Balcani
L’integrazione di Romania e Bulgaria nella Zona Schengen segna una nuova fase nei rapporti tra l’Italia e i Balcani. Con una presenza imprenditoriale già radicata e una crescente domanda di scambi economici, le aziende italiane – in particolare le PMI – sono pronte a sfruttare appieno questa opportunità, consolidando la loro posizione in due mercati chiave dell’Europa sud-orientale.
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