Salone del Gusto 2012 tra food ed eventi a tutto social

Di
Redazione Millionaire
30 Ottobre 2012

Il Salone del Gusto di Torino 2012, dedicato alle eccellenze italiane e ai presidi Slow Food, si è concluso con numeri vincenti sia dal punto di vista dei visitatori (oltre 200 mila dall’inizio della kermesse) che di partecipazione attiva di blogger e Social Media addicted pronti a raccontare sui loro canali web l’esperienza tra gli stand gustosi presenti al Lingotto di Torino.

Un pass stampa, una guida per non disperdermi tra i padiglioni (cinque più l’Oval di “Terra Madre”) dell’immensa struttura del Lingotto di Torino e una missione: scoprire il lato social di una manifestazione dedicata al cibo di qualità come il Salone del Gusto.

Salone del Gusto: evento Social

Una vena ben evidente sin dalle primissime battute della kermesse: un paio di settimane prima del via, Salone del Gusto e Terra Madre in collaborazione con la digital agency Nimai avevano lanciato un contest per ricercare dei veri social reporter da affiancare alla comunicazione istituzionale dell’evento.

Una comunicazione che, ovviamente, si è mossa sia sul piano dei comunicati stampa ufficiali che su quello dei tweet e dei post su Facebook (un vero live, con immagini di backstage, focus sui produttori presenti, chicche e curiosità).

È gara aperta, tra i social-fissati presenti, al check-in su Foursquare: quasi ogni stand ha creato una venue personalizzata per dare modo ai visitatori di indicare la propria presenza ed eventualmente twittare con hashtag furbi (di solito #nomebrand, #nomechef, #nomeprodottodipunta). È tutto un fiorire di smartphone, iPad, reflex: per molti dei presenti si tratta di lavoro, per altri di piacere e per la maggior parte di un hobby che sta sconfinando in qualcosa di più concreto (l’interesse delle aziende per i blogger è effettivamente altissima).

Il Salone del Gusto di Torino è l’equivalente della Fashion week milanese, solo che qui non sfilano abiti e modelle magrissime, ma succulenti prosciutti, fantastici cannoli sicialiani, deliziose birre artigianali e fiumi di vino di qualità provenienti da ogni regione italiana.

A fotografare, instagrammare, twittare e commentare il tutto una schiera nutritissima di foodbloggers – ospiti di brand e di produttori, chiamate a cucinare o semplicemente a degustare di gran lena piatti colmi di leccornie.

Pasta Garofalo: l’azienda più social

Il premio per azienda più social e attenta al fenomeno del foodblogging va senz’altro a Pasta Garofalo, che batte 10 a zero tutti gli altri brand presenti anche per magnificenza dello stand. Un riconoscimento raggiunto grazie alla nascita di vere autorità, riconosciute anche dagli chef stellati – basta pensare alle Sorelle in Pentola o a Sandra Salerno di Un Tocco di Zenzero giusto per citare le eccellenze.

Il progetto Gente del Fud – il Social Fud Network ideato dal brand – ha “assoldato” tutte le foodblogger presenti all’evento, impegnandole in show-cooking d’autore con uno dei presidi Slow Food regionali a scelta, per preparare dei piatti da offrire ai visitatori, agli chef e ai giornalisti presenti. Una bella vetrina con tanto di presentazione del proprio blog che in molte, grembiule professionale e cappello da cuoco in testa, hanno poi riportato sui loro canali social con immagini, descrizioni e hashtag dedicati.

Tra i progetti social più interessanti senz’altro il tour tra le eccellenze gastronomiche piemontesi del #Biteg (Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico) e Sviluppo Piemonte Turismo, che ha invitato tra le più celebri foodblogger italiane a fare un tour tra gli stand dei produttori piemontesi.

L’obiettivo da raggiungere?

Un tour a km zero tra le eccellenze della regione ospite del Salone del Gusto
spiega Francesca Martinengo, autrice del libro “Fornelli in rete” dedicato proprio al mondo del foodblogging e guida per il nutrito gruppo di ospiti della Regione Piemonte.

Una promozione dei piccoli produttori poco presenti in rete, grazie al supporto dei tweet e dei post su Facebook e Instagram delle blogger presenti.
Un progetto social che ha coinvolto, solo nel primo giorno di Salone, 8500 account Twitter, numeri che aumentano se pensiamo alla rete potenziale creata da utenti molto conosciuti e con un gran numero di contatti che, con un semplice tweet e una foto riescono a trasmettere ai loro “fan” un messaggio forte e chiaro: “Assaggiate, gente, provate questa bontà!”.

I produttori che sui social “sanno esserci”

E dal punto di vista dei produttori? Messi da parte i piccoli presidi, che fondano il loro successo più sul passaparola reale che su quello virtuale, un gran numero di brand ha dimostrato in questo salone di “saper esserci” sui social, in modo anche leggero e innovativo.

Allo stand Baladin, azienda piemontese cult per gli amanti della birra, per promuovere la nuova fan page, tra i boccali spunta un cartonato che incita i fan/utenti a raccontare “Quanto ti piace la birra Baladin” su Facebook. Un passaggio dall’online all’offline di cui è possibile cogliere al volo le potenzialità promozionali (ma vale solo per questo tipo di eventi, dove l’affluenza è alta e i digital-addicted che possono comprendere sono tanti).

Per Pastificio Gentile, azienda campana d’eccellenza, l’invito a toccare la pasta per saggiarne la consistenza ha raggiunto non solo i visitatori al Salone ma anche quelli virtuali che hanno seguito le avventure della kermesse da Twitter e Instagram.

Le aziende più grandi e più organizzate – come Tassoni, che conta circa 70 mila fan su Fb – hanno presenziato per tutti i giorni della kermesse non solo allo stand ma anche su Fb, per invitare i visitatori a partecipare agli aperitivi, spostandoli dall’online al reale in pochi click.

Per la Parmigiano Reggiano Night infine, il pre-Salone è stato fondamentale: una Fb application, una campagna promozionale con testimonial Massimo Bottura, lo chef stellato dell’Osteria Francescana di Modena e un’idea: coinvolgere gli oltre 230 mila fan su Facebook (nazionali e internazionali) del brand con delle ricette speciali dedicate a un prodotto 100% italiano e amatissimo.

Contemporaneamente, mentre lo chef Bottura preparava il suo speciale Risotto Cacio e Pepe allo stand del Salone del Gusto, circa ventimila persone, tra utilizzatori effettivi dell’app (6.000 circa) e ospiti coinvolti in questa cena virtuale, hanno mangiato il loro piatto preferito, chiacchierando sui social, come se a essere apparecchiata fosse una vera tavola.

Bilancio finale

Tra un assaggio di lardo di Colonnata e un morso alla Cassatella siciliana, il Salone del Gusto è andato (e anche il mio stomaco, per il mix micidiale di dolce e salato ingurgitato quasi contemporaneamente).

Un bilancio: i social, in questo caso, servono per aumentare il bacino d’utenza e per diffondere il messaggio positivo da cui prende piede l’evento, ovvero la promozione dei piccoli produttori che, per ragioni logistiche, non possono (non sanno o non vogliono) sfruttare la rete per farsi conoscere.

La rete potenziale creata dai foodblogger, personalità molto conosciute e autorevoli in rete, ha ovviamente amplificato il messaggio, aprendo nuove strade sia per questi piccoli produttori, che vengono a conoscenza del fenomeno ed eventualmente possono decidere se sfruttarlo o meno, sia dei grandi, che consolidano la loro presenza con iniziative interessanti e in target.

Giovanna Gallo

Giovanna Gallo è una Social Media Strategist, Digital PR e blogger freelance. Calabrese di nascita, vive e lavora a Torino da 4 anni. Specializzata in Giornalismo ed editoria, sul si occupa di attualità, costume e tv; collabora da 2 anni e mezzo con il settimanale Mondadori Tustyle. Su Twitter dice le cose migliori (seguila @gioska23) ma anche sul blog non scherza (www.giovannagallo.it) e ogni tanto dice cose serie (guest post su vari portali moda, beauty, Social Media Marketing e lifestyle).

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