Smart working prorogato nel settore privato

Smart working prorogato nel settore privato

Di
Alessandra Litrico
12 Giugno 2023

Dall’8 giugno al via l’emendamento al dl lavoro approvato dalla Commissione Affari Sociali del Senato, prorogato nel privato per lavoratori fragili e genitori di under 14.

 

Cresce la richiesta dello smart working, molte molte aziende lo hanno integrato nella loro policy lavorativa mentre altre hanno scelto di ricorrervi alternandolo alla formula ibrida. Per andare incontro alle esigenze di una platea di lavoratori, la Commissione Affari Sociali del Senato ha approvato l’emendamento al decreto lavoro, estendendo la possibilità di adottare lo smart working fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili e i genitori con figli fino a 14 anni, ma solo per chi lavora nel privato.

Per quanto riguarda il settore pubblico, si sta ancora valutando la situazione al fine di garantire le necessarie risorse e, in tal senso, la decisione verrà presa la prossima settimana. Attualmente, e fino al 30 giugno, lo smart working coinvolge circa 3,6 milioni di lavoratori, il 14,9% del totale. Tra questi, circa 800.000 sono lavoratori fragili, verso i quali non ci sono differenze tra il settore pubblico e il settore privato. 

 

I lavoratori interessati

La scadenza per il lavoro da remoto era inizialmente prevista per il 30 giugno e fino ad ora riguardava sia i lavoratori fragili che i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni, sia nel settore pubblico che in quello privato. Resta ancora da discutere l’ipotesi precedentemente annunciata di escludere dalla misura i genitori impiegati statali con figli under 14. Il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ritiene che, non trovandoci più in una situazione di pandemia, non sussista l’urgenza di intervenire sui genitori con figli under 14.

“Auspico che continui ad esserci la giusta attenzione nei confronti dei fragili”, ha aggiunto, ribadendo l’interesse verso una parità di trattamento nei loro confronti sia nel privato che nel pubblico. Secondo i calcoli della Ragioneria generale di Stato, per la proroga dello smart working servirebbero risorse tra i 18 e i 30 milioni di euro, a seconda della quantità di mesi: la spesa maggiore verrebbe ad essere quella verso dipendenti che non possono essere sostituiti con lavoratori da remoto, ad esempio come nel caso dei professori fragili rimasti a casa, che devono essere sostituiti in classe.  

 

La categoria dei lavoratori fragili

I lavoratori fragili sono definiti come soggetti affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico, come specificato nel decreto del Ministero della Salute datato 4 febbraio 2022. Il decreto elenca e distingue diverse condizioni che rientrano nella categoria dei lavoratori fragili.

Ad esempio, tra i lavoratori considerati fragili rientrano coloro che presentano una “marcata compromissione della risposta immunitaria”, quelli che hanno subito un “trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva” o un “trapianto di cellule staminali ematopoietiche” entro due anni dall’operazione, nonché coloro che sono in attesa di un trapianto o hanno ricevuto una diagnosi di patologia oncologica. La prossima settimana si concluderanno le votazioni sugli emendamenti proposti al decreto lavoro, il provvedimento è previsto infatti per il 14 giugno.

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