È tra i servizi di streaming musicale più popolari del mondo. 157 milioni di utenti attivi e 71 milioni di abbonati in 60 Paesi. Lanciata a Stoccolma nel 2008, l’ex startup diventata impresa, il 3 aprile ha debuttato a Wall Street. Buono l’esordio: in chiusura il valore dell’azione era di 149,01 dollari, in rialzo del 13% rispetto al prezzo di riferimento del Nyse. La capitalizzazione tocca così i 26,5 miliardi di dollari. Spotify non si è quotata con una Ipo (offerta pubblica iniziale) ma con il meccanismo della quotazione diretta.
Storia di Daniel Ek
L’ideatore del servizio di streaming è Daniel Ek, 35 anni, imprenditore precoce e seriale. La sua passione per musica e tecnologia risale all’infanzia: a 5 anni, Daniel riceve in regalo il suo primo computer e una chitarra. A 14 avvia la prima startup. Realizza siti web commerciali, reclutando i compagni di classe. Posiziona i server nella sua cameretta per non perdere neanche un secondo. Poco tempo dopo invia il curriculum a Google, ma l’azienda non lo assume perché non ha una laurea. Finito il liceo, fonda Advertigo, l’azienda di advertising online acquistata nel 2006 da Martin Lorentzon (poi co-founder di Spotify). Così guadagna il suo primo milione di dollari.
Milionario, molla tutto per la musica
A 23 anni Ek è ricco, ha una Ferrari e una bella casa ma non è felice. Così molla tutto, casa e auto di lusso, si rifugia in un monolocale e si concentra su un solo obiettivo: come fare della musica la sua vita. Trova una strada che unisce le sue passioni. Dopo il loro primo incontro, Ek e Martin decidono di creare un Napster legale, cercano un’alternativa alla pirateria che renda le canzoni accessibili a tutti. Lavorano per due anni al progetto. Nel 2008 nasce Spotify. Il servizio è stato lanciato in sette Paesi europei il 7 ottobre e da allora si è diffuso in tutto il mondo. Oggi Ek è considerato uno degli imprenditori più importanti del panorama musicale. Il Fincancial Times lo ha definito una “rock star nel mondo della tecnologia”.