Stop ai voli brevi in Italia: gli esperti bocciano l’ipotesi.

Di
Redazione Millionaire.it
1 Settembre 2024

La Francia nel 2021 ha introdotto un divieto legale per alcune tratte aeree interne, ove esista un’alternativa ferroviaria con una durata di viaggio inferiore alle due ore e mezza. Questo provvedimento, parte di un accordo per il salvataggio di Air France durante la pandemia, è stato approvato dalla Commissione Europea, ma con limitazioni significative: ad oggi, solo tre rotte sono state effettivamente cancellate (tra Parigi-Orly e Bordeaux, Nantes e Lione) mentre altre potrebbero essere aggiunte se i collegamenti ferroviari migliorassero.

La Spagna ha introdotto una simile norma a inizio del 2024 (ne avevamo parlato qui).

Il dibattito sulla possibilità di vietare i voli brevi in Italia in favore di alternative ferroviarie si ispira in parte a quanto già accaduto in Francia, ma le peculiarità dei due paesi rendono difficile un’applicazione diretta dello stesso modello.

 

Se fosse l’Italia a vietare i voli brevi

In Italia, uno studio dell’Università di Bergamo (Itsm), ripreso dal Corriere della Sera, ha evidenziato che il numero di rotte aeree sostituibili con il treno è molto limitato. In base a questo studio, solo 12 rotte potrebbero essere eliminate, pari al 2,8% dei collegamenti nazionali previsti per l’agosto 2024. Le rotte includono quelle tra Roma e Milano, Bergamo e Napoli, e alcune altre tratte relativamente brevi. Tuttavia, l’effetto complessivo di una tale misura sarebbe modesto: nel 2019, queste rotte hanno rappresentato solo l’1,45% delle emissioni di CO2 del trasporto aereo italiano. Gli esperti avvertono anche che la soppressione di questi voli potrebbe spingere i passeggeri verso alternative meno ecologiche, come il trasporto su gomma.

La conformazione geografica dell’Italia rende difficile una transizione significativa dai voli brevi al treno. La presenza di isole maggiori e l’orografia complessa del territorio, con montagne e zone a rischio sismico, ostacolano l’espansione delle linee ferroviarie ad alta velocità. Più del 50% dei voli interni italiani coinvolge collegamenti con le isole, dove il treno non è un’opzione. Anche tra le rotte rimanenti, solo poche possono essere servite efficacemente dall’alta velocità ferroviaria.

La Francia, nonostante abbia adottato una legislazione pionieristica, ha dovuto fare i conti con le realtà pratiche del suo sistema di trasporti. La legge francese è stata criticata per non essere abbastanza ambiziosa, dato che inizialmente si prevedeva di includere tutte le rotte sostituibili da un viaggio in treno di fino a sei ore. Invece, la legge finale copre solo quelle tratte con un’alternativa ferroviaria inferiore a due ore e mezza, e alcune rotte, come quelle tra Marsiglia e Parigi, sono state escluse a causa della mancanza di collegamenti ferroviari adeguati in orari critici.

 

Sebbene l’idea di vietare i voli brevi per favorire l’uso del treno sia allettante, l’esperienza francese e l’analisi delle caratteristiche specifiche del trasporto in Italia suggeriscono che l’impatto di una tale misura sarebbe limitato. È necessaria una riflessione approfondita sulle alternative di trasporto e sulle specificità geografiche e infrastrutturali di ciascun paese prima di adottare politiche simili.

 

 

 

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