«Un sogno e una filosofia ben chiari: ridare il tempo a chi deve prendere le decisioni». Con questo obiettivo Michele Grazioli, oggi 26enne, nella primavera del 2020, in piena pandemia, ha lanciato Vedrai. Grazie all’intelligenza artificiale, la startup aiuta le Pmi nei processi decisionali. In due anni è cresciuta, fino ad avere 80 dipendenti, in prevalenza under 30. E ha raccolto più di 45 milioni di euro di investimenti. L’ultimo round, da oltre 40 milioni, è stato annunciato oggi. A guidare l’operazione è il gruppo Azimut.
«La crescita che abbiamo avuto negli ultimi due anni è stata ben sopra le nostre aspettative iniziali, ed è stata possibile grazie alle persone che siamo riusciti a coinvolgere» commenta Grazioli, founder e presidente di Vedrai. Esperto di intelligenza artificiale, ha sviluppato il suo primo algoritmo a 13 anni.
La startup analizza i dati presenti nei sistemi informativi delle aziende e li correla con migliaia di variabili esterne (dai prezzi delle materie prime agli indici di Borsa), per capire i rapporti di causa-effetto che generano e quale impatto hanno sull’azienda. «In questo modo aiutiamo gli imprenditori nel processo decisionale» aveva spiegato Grazioli a Millionaire.
«La sfida è impegnativa ed essendo gli obiettivi ambiziosi la strada da fare è ancora molta, ma è un orgoglio e un onore poter affrontare il viaggio con chi condivide insieme a noi questi valori» commenta oggi.
Il nuovo aumento di capitale si aggiunge al round di luglio 2021, quando la startup aveva raccolto 5 milioni di euro da 32 investitori. Tra questi, il calciatore Giorgio Chiellini, il tenore Andrea Bocelli, il divulgatore scientifico Piero Angela.
Il capitale raccolto servirà ad ampliare il team, sviluppare ulteriormente la tecnologia ed estendere la crescita anche all’estero. «I nuovi fondi ci permetteranno di rafforzare la nostra presenza sul mercato italiano e, soprattutto, di portare Vedrai fuori dai confini nazionali» spiega Grazioli. La startup punta ad affermarsi come uno dei leader nel settore dell’intelligenza artificiale in Europa. Oltre che a democratizzare l’AI, rendendola più accessibile a piccole e medie imprese.