Sostenibile sembra essere la parola d’ordine per ogni iniziativa economica ed ecco la Virgin Atlantic che alza l’asticella e vola attraverso l’Atlantico con il suo super jet, alimentato rigorosamente con carburante sostenibile. Un volo da Londra a New York che sembra più una sfilata eco-friendly che un viaggio di routine. Immaginate un mix di olio alimentare usato e grasso animale di scarto che alimenta questo gigante dei cieli. Sì, avete letto bene, grasso animale di scarto. Che modo innovativo di dire addio alle patatine fritte e al bacon. E per rendere il tutto ancora più spettacolare, a bordo c’era niente meno che Richard Branson, il miliardario fondatore della Virgin Atlantic, insieme al ministro dei trasporti britannico Mark Harper. Un vero e proprio incontro al vertice, in volo.
Non ci sono stati passeggeri paganti a bordo, solo un’esclusiva cerchia di VIP. Il volo, soprannominato Flight100, è arrivato giusto in tempo per i colloqui sul clima COP28 a Dubai. Un tempismo perfetto per una sfilata ecologica.
Le compagnie aeree, come Virgin, puntano a utilizzare il 10% di SAF (sustainable aviation fuel) entro il 2030, e il settore ambisce a raggiungere emissioni “net zero” entro il 2050. Tuttavia, il SAF non è proprio economico, visto che, ad oggi, costa da tre a cinque volte più del carburante tradizionale. Il capo di IAG (la holding che controlla British Airways ed altre linee aeree) ha persino avvertito che c’è un rischio (verosimile al 90%) che l’industria non riesca a soddisfare il mandato dell’Unione Europea per il 2025. Ma chi si preoccupa dei dettagli quando si può volare con stile e sostenibilità?
Gli ambientalisti, dall’altra parte, sembrano non essere convinti, definendo il volo come una “distrazione di greenwashing”. L’associazione Stay Grounded sostiene che la vera soluzione sia ridurre i voli, ma evidentemente, non hanno considerato il fascino di volare con una benzina ricavata dall’olio di scarto. Nel frattempo, Virgin ha dichiarato che i motori del volo saranno svuotati del SAF e testati prima di tornare in servizio con il carburante normale. Perché, dopotutto, anche le passerelle di moda ecologiche hanno bisogno di una pausa.