La più grande community di viaggi in auto condivisi integra l’offerta con i collegamenti in autobus in Europa. «Vogliamo rivoluzionare il modo in cui la gente viaggia» dice Andrea Saviane, Country Manager Italia di BlaBlaCar.

Nei primi mesi, gli autobus di BlaBlaCar offriranno ai viaggiatori italiani collegamenti con la Francia, la Germania e la Spagna, per poi ampliare la rete in Europa e includere anche tratte nazionali. Entro la fine dell’anno, si potranno raggiungere più di 400 destinazioni in 10 Paesi.
Rispetto alla concorrenza? «Chiaramente non abbiamo inventato noi i viaggi in autobus» dice Saviane «ma vogliamo distinguerci per l’offerta: perfetto equilibrio tra orari, città collegate e prezzi. Da oggi se vuoi andare da Milano a Parigi, puoi prendere un BlaBlaBus di mattina o di sera, con prezzi a partire da 29 euro. Ci sono anche viaggi più brevi, come Genova-Nizza, da 6,99 euro. La nostra offerta si basa sulle informazioni di mercato che già abbiamo dal carpooling. Offriamo un’alternativa ai viaggi coindivisi in auto, una soluzione low cost e comoda. I nostri autobus sono tutti Euro 6, dotati di wi-fi e prese elettriche».
Il primo BlaBlaBus italiano parte stamattina da Bologna diretto a Montpellier, con fermate a Parma, Genova, Nizza, Tolone e Marsiglia. Le vendite dei biglietti sono già aperte online, su www.BlaBlaCar.it, e nei punti vendita autorizzati.
Con oltre 75 milioni di utenti in 22 Paesi, BlaBlaCar oggi è la più grande community di viaggi in auto condivisi. L’azienda, fondata nel 2006 da Frédéric Mazzella, ha 550 dipendenti, cresce e amplia i servizi «con l’obiettivo di diventare la piattaforma di riferimento nel mondo dei viaggi su strada e del trasporto condiviso» dice Saviane. «BlaBlaCar ha lo sharing nel suo DNA. È un atteggiamento che si respira da sempre anche in azienda. Ci sono occasioni continue per scambiarci informazioni e conoscenze, anche tra chi ha ruoli molto diversi. Condividiamo gli obiettivi. E tutti ci sentiamo allineati e coinvolti nello stesso progetto, che è quello di avere un impatto sul mondo. Il mio sogno è poter vedere meno automobili sulle strade, grazie alla condivisione e all’integrazione dei nostri servizi con gli altri mezzi di trasporto».