Crowdsourcing: quando una folla lavora per te

Di
Silvia Messa
24 Gennaio 2013

Si chiama crowdsourcing: si tratta della pratica aziendale di affidare la gestione di alcune attività a persone esterne (da crowd, che in inglese significa folla), che propongono soluzioni, idee e prodotti in cambio di un compenso.

Nel dettaglio, con il crowdsourcing le imprese chiedono un contributo attivo alla Rete, delegando a un insieme di persone, riunite intorno a una piattaforma web, lo sviluppo di un progetto o di parte dell’attività di un’azienda. In pratica, si consulta la comunità virtuale per la ricerca di soluzioni, idee e contenuti. In questo modo, è possibile trovare le più svariate ricette a un problema di ricerca e sviluppo, design, advertising e altro.

Uno strumento sempre più diffuso nel mondo, al punto che ha coinvolto anche una grande azienda italiana come la Barilla, che ha lanciato un contest di video per permettere ai suoi clienti di raccontare il brand a modo proprio.

Pro e contro? È un meccanismo che può generare più incertezza, ma anche maggiore creatività, più feedback, costi meno alti e un coinvolgimento maggiore dei consumatori.

La novità degli ultimi giorni è che una delle piattaforme di crowdsourcing più note e di successo in America, 99designs, è sbarcata anche in Italia. Il mese scorso, il sito ha distribuito quasi un milione di euro per progetti diversi di illustrazione, packaging, loghi, grafica etc. Per maggiori informazioni su come partecipare a 99designs, ecco il link: http://99designs.it/

Se vuoi approfondire l’argomento e scoprire altre piattaforme simili, puoi leggere “Ti spiego il crowdsourcing” su Millionaire di maggio 2011.

Redazione

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