L’insurtech si fa strada anche in Italia. E aumentano gli investimenti nel settore. Insoore, la startup che scatta foto in caso di incidenti, ha appena chiuso un round Serie A da 5,5 milioni di euro. «Una spinta in avanti verso il potenziamento dell’azienda» commenta Enrico Scianaro, Ceo di Whoosnap (proprietaria di Insoore).
«In pochi anni abbiamo dimostrato come il modello che avevamo in mente fosse in grado di riscrivere alcune regole del settore. Un traguardo a cui siamo arrivati correndo insieme».
Scianaro, pugliese di Fasano (Ba), ha fondato la startup insieme a Gerardo Gorga e Vito Arconzo. «Nel 2015 avevamo creato una piattaforma che, grazie a una community di fotografi e videomaker, forniva in tempo reale foto e video a gruppi editoriali. Si chiamava Whoosnap e il caso ha voluto che sia stata notata da alcuni player di servizi assicurativi. Il modello era perfetto per gestire in modo più veloce le procedure che seguono un incidente stradale, facendo intervenire tempestivamente qualcuno che possa effettuare l’ispezione e scattare foto da mandare al perito. Abbiamo fatto dei test e ci siamo accorti che il mondo assicurativo era pronto per questa innovazione. In poco tempo abbiamo “pivotato”: così è nata Insoore» ha raccontato il Ceo in un’intervista a Millionaire di Tiziana Tripepi.
La startup si occupa della gestione dei sinistri, «cioè di tutto ciò che c’è da fare quando un assicurato ha un incidente stradale». Insoore riceve l’incarico dalla compagnia assicurativa e fissa un appuntamento con l’assicurato per l’ispezione del veicolo. L'”insoorer”, un esperto che fa parte della community, effettua la rilevazione tramite app. La documentazione è disponibile in real time sulla piattaforma cui hanno accesso i periti. Che possono quindi realizzare la perizia da consegnare poi alla compagnia. «Un processo per il quale di solito occorrono 24 giorni, noi lo realizziamo in due» spiega Scianaro.
Il round annunciato oggi ha come lead investor Proximity Capital, attraverso il veicolo Mercurio Holding. All’operazione hanno partecipato Lumen Ventures, Azimut Libera Impresa, Gellify e alcuni business angel.
I fondi serviranno a sviluppare nuove soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, ad ampliare il team e a conquistare nuovi mercati all’estero.
Fondata nel 2018, la startup è passata dai 50mila euro di fatturato dell’anno di lancio a oltre 2 milioni di euro nel 2021. Il modello di business? SaaS (Software as a service) più servizi. «Da un lato, diamo in utilizzo il nostro software alle compagnie assicurative, facendoci pagare a seconda del numero di ispezioni, dall’altro incassiamo una fee per ogni perizia gestita».