nft non-fungible token

NFT: che cosa hai acquistato?

Di
Redazione Millionaire
1 Marzo 2022

Tutto quello che dovete sapere sui non-fungible token, spiegato dal nostro esperto Leonardo Maria Seri.

Sono sulla bocca di tutti da quando la nota casa d’aste Christie’s ha venduto l’opera digitale Everydays. The first 5000 days, del designer noto con il nome di Beeple, per circa 69 milioni di dollari, ma sono molti ormai i casi di chi, attraverso gli NFT, è riuscito a raggiungere ghiotti riconoscimenti, anche sul piano economico.

Cosa sono e a cosa servono?

Un non-fungible token o NFT è una sorta di certificato digitale su blockchain che contiene un insieme di dati. Può identificare univocamente un bene digitale e può essere ceduto attraverso uno smart contract. Ogni cessione dell’NFT è registrata in blockchain, che ne garantisce l’immodificabilità.

Attraverso gli NFT si possono vendere beni digitali come immagini, video, musica, ma anche tweet (come il primo apparso su Twitter per mano del suo creatore, Jack Dorsey), opere d’arte e in generale collectibles digitali, tracciando in maniera trasparente e decentralizzata la catena degli acquisti, i soggetti coinvolti, il successo commerciale del bene venduto e automatizzando i pagamenti, che avvengono in criptomonete.

Ci sono molte piattaforme su cui si possono acquistare e vendere NFT, ad esempio NiftyGateways, OpenSea, Rarible, Alibaba ecc.

I rischi nascosti

Dove sta l’NFT. Quando si acquista un NFT si acquista un “oggetto digitale”, come se fosse un libro, un quadro o un oggetto da collezione, comunque digitale, attraverso il suo certificato (il file originale resterà archiviato su uno spazio di archiviazione esterno al cui indirizzo il non-fungible token rinvia). Ricordate però che il file originale potrebbe andare perduto in caso di interruzione del servizio su cui è archiviato…

Il copyright. Con gli NFT si acquista solo la proprietà del bene a cui il token è riferito, ma non si acquista il copyright, che resta all’autore (a meno che lo smart contract preveda espressamente la cessione dei diritti d’autore). Se lo smart contract con cui avete acquistato l’NFT non prevede la cessione dei diritti d’autore, sarà sempre necessario chiedere l’autorizzazione dell’autore per ogni uso dell’opera acquistata. E quindi anche per pubblicare l’opera, riprodurla in copie e metterle in commercio, diffonderla e comunicarla al pubblico, modificarla o trasformarla.

Attenzione ai beni digitali che contengono foto o ritratti di personaggi noti, marchi, opere museali… Se il titolare dei relativi diritti non ne ha autorizzato lo sfruttamento, potreste incorrere nella violazione di diritti altrui semplicemente acquistando e rivendendo tali NFT. Con il rischio di rispondere della violazione anche se siete in buona fede! Insomma, se è vero che gli NFT possono rappresentare uno strumento interessante per un autore per raggiungere visibilità e gratificazione, anche economica, senza dover passare dai canali tradizionali, prestare attenzione ai “rischi nascosti” può aiutare a evitare brutte sorprese.

di Leonardo Maria Seri

Avvocato, of counsel dello studio BMlex, si occupa di diritto industriale e della proprietà intellettuale, ambito nel quale ha conseguito un master di specializzazione e ha maturato esperienza anche a livello internazionale. Attivo anche in materia di startup e Pmi innovative. 

Tratto da Millionaire di novembre 2021.

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