idea plast plastica

“Prendo gli scarti della plastica e li trasformo in nuovi prodotti”

Di
Tiziana Tripepi
14 Aprile 2022

C’è un’azienda alle porte di Milano che da oltre 22 anni trasforma gli scarti e i rifiuti plastici in nuovi prodotti. Fattura quasi 4 milioni di euro e investe il 25% in ricerca e sviluppo. Si chiama Idea Plast ed è stata fondata da Alessandro Trentini.

«Trasformiamo gli scarti di gomma di aziende calzaturiere in scarpe per mucche, per prevenire la zoppìa bovina. Scarti alimentari in pallet. Residui plastici del processo produttivo di un’azienda di attrezzature per montagna in manopole per i bastoni da sci» ha spiegato Trentini.

«Molti anni fa lavoravo come ingegnere per una società nel settore della plastica e vedevo le enormi quantità di questo materiale immesse sul mercato, mi chiedevo: “A fine vita cosa succederà?”. Era la metà degli anni ‘80, l’epoca del boom della plastica, queste domande non se le poneva nessuno. Mi guardavano come se fossi un marziano».

Come ha iniziato?

«Con i primi progetti con la grande distribuzione, che durano tuttora. Forniamo le cassette per l’ortofrutta a una catena di supermercati, le preleviamo a fi ne vita e le portiamo nel nostro impianto di Verbania, dove sono macinate per produrre nuovi manufatti plastici».

Per realizzare questi progetti occorrono particolari macchinari?

«Ci sono diversi livelli di recupero. Quello che facciamo noi è di tipo meccanico. Abbiamo macchinari che macinano, selezionano, puliscono, filtrano e ritrasformano in materia prima. Un’azienda toscana ci fornisce il plasmix, insieme di plastiche con cui realizza profili a sezione tonda. Noi acquistiamo questi semilavorati, li sciogliamo e li trasformiamo in manufatti per parchi giochi o arredi urbani. Ma in futuro vedremo sempre più un riciclo di tipo chimico e molecolare, in cui la plastica ritorna allo stato di monomero, per poi ritrasformarsi in polimero».

Perché è importante il fine vita della plastica?

«Perché tra tutti gli oggetti in plastica presenti intorno a noi solo gli imballaggi hanno una filiera per la raccolta differenziata. Tutti gli altri finiscono in discarica o nei termovalorizzatori. Dobbiamo trovare modi per convertirla. Ma c’è anche una questione economica: il prezzo della plastica vergine aumenta, a causa dell’aumento del prezzo degli idrocarburi».

Tratto dall’articolo “Non buttare quella plastica (fanne un business)” pubblicato su Millionaire di febbraio 2022.

 

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