Secondo i dati statistici, per il 2023 si prevedono 6,8 miliardi di possessori di uno smartphone, circa l’85% della popolazione mondiale. Da quella prima telefonata dell’aprile del 1973 – dove l’ingegnere Motorola Martin Cooper chiamò un collega della Bell – e dal primo cellulare venduto dieci anni più tardi, la crescita degli smartphone nel mondo è stata a dir poco esponenziale, portando con sé però altrettanti problemi, di natura ecologica e etica.
Alcune compagnie telefoniche si stanno muovendo verso una linea green. Una delle più conosciute è Apple, la quale ha come obiettivo per il 2030 di riciclare al 100% le terre rare – materiali ad alta conducibilità – che lo compongono, provvedendo già ad abbassare del 90% il materiale plastico del packaging. In Italia, Ecorete propone cellulari a ricarica solare, per diminuire lo spreco energetico, costruendo telefoni con materiali ecologici.
Smartphone equo-solidali
Dal 2010 esiste una compagnia di smartphone in Olanda, la quale ha intuito e previsto l’impatto e l’insostenibilità del mercato telefonico sull’ambiente e sulle persone. L’azienda si chiama Fairphone, e a differenza delle concorrenti il proprio core business non si limita alla vendita di telefoni ‘solo’ performanti, bensì alla creazione, all’utilizzo e allo smaltimento di cellulari equo-solidali.
Il significato di equo-solidale nel caso di Fairphone indica in primis la sensibilizzazione nel recupero delle materie prime. Molti dei materiali usati per la costruzione degli smartphone sono minati in zone povere, perlopiù africane, mediante lavoratori sottopagati e a rischio della loro stessa vita. Si tratta di materiali preziosi – oro, terre rare – la cui alta conducibilità permette maggiori prestazioni. Fairphone si preoccupa di pagare loro il giusto compenso e di acquistare le materie prime al prezzo di mercato reale, disincentivando lo schiavismo e il mercato nero.
Tutto questo però sarebbe inutile senza un’organizzazione sensibile volta all’utilizzo dello smartphone stesso e al suo riciclo. Per questo Fairphone costruisce telefoni modulari. Le componenti principali sono la scheda madre, la batteria, la fotocamera e lo schermo. Qualora uno di questi dovesse subire un malfunzionamento, è possibile sostituire il singolo pezzo in autonomia – grazie al cacciavite in dotazione – ordinando il ricambio sul loro sito, in base al modello acquistato.
La compagnia olandese è giunta, a settembre 2021, al quarto modello del suo smartphone. Nel frattempo è iniziata la fase di recupero di Fairphone 2, dopo 7 anni di servizio. Da marzo 2023 sono stati interrotti gli update del software e la costruzione dei pezzi di ricambio; inoltre, è iniziata la campagna di rimborso: è possibile restituire il vecchio Fairphone all’azienda in cambio di un voucher da poter spendere nel loro negozio online: custodie, cuffie wireless, accessori e componenti di ricambio.
Chi è Fairphone
Nel 2010 vi fu la prima campagna di sensibilizzazione; arrivati al 2023, Fairphone conta 100.000 possessori del suo telefono e una community di 250.000 persone. Un numero irrisorio se ritorniamo a quei 6,8 miliardi di smartphone, e oltre, previsti sul mercato nel 2023. La sua attività non è solitaria: ai già menzionati Apple e Ecorete, nel mercato è presente anche Teracube, il cui obiettivo principale, oltre all’uso di materiali eco-friendly, è il prolungamento della garanzia fino a quattro anni. Piccole iniziative, rispetto ai colossi mondiali: è però confortante sapere dell’esistenza di progetti la cui strada alternativa è già tracciata. Per quanto piccola, una scelta diversa è possibile – ed è giunto il momento di perseguirla.
