Smau: pensieri ed emozioni di una Startup

Di
Tiziana Tripepi
23 Ottobre 2012

Startupper e appassionati di innovazione, se per caso vi fosse sfuggito questo evento, a Milano, dal 17 al 19 ottobre scorso, si è tenuta la 49esima edizione dello SMAU, il salone dell’innovazione, una delle vetrine più importanti per tutte quelle nuove aziende che hanno investito nel campo tecnologico.

Quest’anno, lo Smau ha registrato una grossa partecipazione in termini di numeri: 53mila visitatori, 500 novità in mostra nei diversi padiglioni e 600 workshop effettuati.

La tematica affrontata nella tre giorni milanese è stata soprattutto la necessità di un’interazione tra le nuove tecnologie, più in generale l’innovazione, e i diversi aspetti della vita quotidiana, dalle istituzioni alla vita aziendale.

Un evento che ha trasmesso molti benefici alle giovani startup: oltre alla possibilità di avere un incontro diretto con i finanziatori, sono state fornite numerose informazioni sull’Agenda Digitale, le iniziative e gli strumenti (anche finanziari) a disposizione delle PMI.

Una vera e propria fucina di opportunità che ha premiato, tra le altre, una Startup a noi vicina: la Mayam R&BD, creata dai nostri esperti Ask Massimo Nunziato e Marco Menichelli, di Mente in Movimento.

Ma vi siete mai chiesti quali possono essere i sentimenti di un imprenditore alla sua prima esperienza a un evento così importante?

Bene, noi lo abbiamo chiesto a Domenico Di Paola, uno dei creatori di Arwine un’applicazione per telefonini in realtà aumentata (ne  abbiamo già parlato in un precedente articolo).

Leggiamo insieme quali sono state le sue impressioni.

Lo Smau, un evento importante per chi decide di investire nella tecnologia. Con quali sentimenti avete partecipato a questa iniziativa e qual è stato il percorso che vi ha portato dalla Calabria a Milano?

[blockquote align=”center” variation=”orange”]La possibilità di partecipare allo SMAU ci è stata offerta da STARTUPBUSINESS, un portale che si occupa di fornire supporto a chi ha idee e progetti innovativi. Parlando di sentimenti e di come abbiamo partecipato a questa iniziativa, possiamo solo dire che ci siamo sentiti addosso un grosso peso, poiché, nelle giornate antecedenti la fiera, i giornali calabresi hanno creato grandi aspettative intorno a noi.

Del resto, l’esperienza è stata una grande vetrina e un’occasione per far conoscere pubblicamente la nostra applicazione, unica nel suo genere, che permette di fornire informazioni utili semplicemente inquadrando l’etichetta del vino.[/blockquote]

In base a ciò che avete potuto osservare, come pensate evolverà la tecnologia?

Presentando la nostra applicazione, ma soprattutto confrontandoci con gli altri stand presenti alla fiera e raccogliendo le impressioni dei visitatori, ci siamo resi conto che la tecnologia avanzerà non solo nel senso informatico, ma anche in quello informativo ed emozionale, rivolto a clienti/utilizzatori finali sia di nicchia che di largo consumo.

Quali gli strumenti utili che lo Smau ha fornito alle startup?

[blockquote align=”center” variation=”orange”]L’organizzazione non solo ha dato la possibilità di mostrare i propri prodotti in una vetrina importante ma, allo stesso tempo, ha vestito i panni del formatore. Ha istituito workshop, convegni e tutto ciò che era indispensabile per dare maggiori informazioni riguardanti il business del domani, partendo da un nuovo ERP (pianificazione delle risorse d’impresa), per finire all’utilizzo della realtà aumentata in ambito aziendale.

Settore trainante di tutta la manifestazione è stato “I percorsi dell’innovazione” che ha visto la partecipazione di circa 100 startup giovani.[/blockquote]

Quali le reazioni degli investitori?

La nostra esperienza diretta, avuta grazie allo stand, ci ha permesso di incontrare l’interesse degli investitori che, abbiamo notato, non sempre scelgono degli intermediari nelle trattative, preferiscono invece scendere direttamente in campo alla ricerca di novità per il mercato.

E l’interesse dei giovani?

[blockquote align=”center” variation=”orange”]L’analisi della partecipazione dei giovani all’evento può essere svolta su due diversi fronti.

Da un lato troviamo gli espositori, le startup, che nel 90% dei casi ricoprivano una fascia di età compresa tra i 25 ed i 35 anni. Dall’altro sono state veramente tante le visite agli stand da parte di giovani bramosi di conoscenza sul futuro della tecnologia e dell’informatica.[/blockquote]

Con quale spirito tornate a casa alla fine di questo evento?

[blockquote align=”center” variation=”orange”]All’inizio della nostra avventura, eravamo quasi impauriti da quelle che erano le aspettative e l’ambiente che avremmo trovato. Pensavamo che le startup fossero considerate un “riempi Stand” a cui non venisse data molta attenzione.

Bene, dopo tre giorni di fiera, ma già dal primo giorno, ci siamo sentiti coccolati, presi in considerazione e parte integrante dell’evento. È stata un’esperienza unica non solo dal punto di vista commerciale,ma anche dal punto di vista “umano” in quanto conoscere altre realtà, altre startup che come noi avevano ed hanno un’ idea, un sogno imprenditoriale, ci ha motivati a non mollare e a credere in coloro che hanno visitato il nostro stand.[/blockquote]

 

Giuseppina Ocello

(Fonte Foto: pagina Facebook ufficiale Smau)

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